mercoledì 4 gennaio 2017

L'arte di chiodare (serata aperta al pubblico)


"... a casa mia una buona torta, [...], non è mai andata a male".*

Tanto tempo fa mi sono scontrato con un esponente locale di un “movimento” politico che per identificarsi utilizza il sistema di classificazione degli hotel.
Fatto è che questo giovane emerso dalla "gente" mi blaterava in faccia:
 -“persone come me,  fino a due anni fa passavano i week-end al bar, mentre oggi posso fare politica grazie a questo Movimento !”…
-“si vede...”- risposi io.
Si vedevano le domeniche passate al bar, non il suo acume politico.
Il suo vanto era ai miei occhi una delle peggiori possibilità che si possa offrire a chi non sapendo cosa fare della propria vita, pretende di essere utile agli altri…
Mi torna in mente questo siparietto, quando penso che:

Giovedì 12 gennaio
 alle ore 21.00 
al king Rock di Verona

si terrà una serata, aperta a tutti, con lo scopo di mettere a fuoco alcuni  aspetti che riguardano
 “l’arte di chiodare”





Ammesso sia un’arte, (non credo, ma potrei anche cambiare idea), mi pare un buon tentativo per cercare di rispondere alla superficialità imperante di questi nostri tempi e a tutto ciò che produce.
La facile reperibilità di trapani efficienti ma a basso costo sta alla chiodatura come i 5 stelle stanno alla politica.
No, non è una tirata politica, la scena iniziale potrebbe essere tolta dalla generalizzazione ed essere identificata con  nomi e cognomi dei protagonisti.
Ne parlavano già i greci nei dialoghi tra Socrate e Alcibiade, di quanto prima di pensare al bene pubblico, sia meglio essere consci di cosa è "bene" per se stessi.
Mi piace l’idea della serata per il concetto che porta con sé: la cura dell’esistenza, quindi dell’arte di esistere, anche se limitatamente al mondo verticale.
E' un tentativo di educare a come prendersi cura del modo in cui un chiodatore si prenderà cura di se stesso e del mondo che crea.
E' un passo che allontana dal “chiodo solo per me” che per tanto tempo ha imperato, un passo verso la conoscenza e verso la verità di un gesto che è sempre pubblico e mai privato.
La “ragion pigra” è un male che attraversa tutte le epoche e tutte le attività umane, è un atteggiamento che ci colpisce quando i problemi da risolvere sono lunghi, difficili e indecifrabili.
Spesso ci si lascia andare agli eventi, alla fatalità, giustificandosi con dettagli o spezzoni di realtà colti a caso per convenienza di ragionamento.
Ecco che, pensare oggi alla responsabilità, alle problematiche ambientali, ai materiali ma anche alla comunicazione di ciò che si mette in parete, può facilmente aprire le porte a questa pigrizia morale.
Est ed ovest Adige invece si alleano contro la "ragion pigra"e si propongono di creare un canone condiviso per cercare di dare omogeneità al mondo verticale che si vorrà porre in essere, affiancando e valutando tutto l'esistente in parete.
Un mondo che sia "pensato" e non totalmente figlio del caso o delle piccole realtà, una attività che possa essere quindi comunicata da chi la svolge e che possa essere integrata dai consigli di chi la utilizza.
Trovare l’unità nel molteplice: dopo lunghe incomprensioni, tra parole che suonavano dissonanti ne è uscita una melodia.
Ascoltiamola quindi, è gratis!
Andiamo a conoscere meglio questa realtà e sapremo come utilizzare gli utili trapani low cost e le forze di un eventuale movimento cinque stelle verticale, perché tutto ciò che crea possibilità, se accompagnata da "conoscenza", facilmente porterà all’armonia.
Ecco anche il perché una buona torta non andrà mai a male finché può essere mangiata da tutti.
Le menzogne o le mezze verità di chi ha il coraggio di sostenere senza vergogna il diritto di difendere un privilegio che non ha ragione di esistere, potrà anche limitare il numero di chi apprezza la torta, ma facilmente la farà anche andare a male…

* Parole prese in prestito alla saggezza dei nostri nonni



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