martedì 7 luglio 2009

romanzo semiserio




Colgo l' occasione per raccontare un fatto realmente accaduto in quel di Ceredo il 7 luglio 2009.
Da alcuni giorni un gruppo di ragazzi in gita arrampicatoria, ha giustamente deciso di campeggiare sotto una brutta via (poorly / mainly chipped) che ho chiamato "Gelida".
Il motivo è presto detto, la grotta è accogliente e presenta tutti i comfort che può offrire una falesia.
Il fondo piano, levigato dall' antico mare, è ottimo per ospitare i sacchi a pelo, la biancheria si stende facilmente tra il primo ed il 4° "spit" dell' orribile via bricolata, un bel fornelletto a due fuochi abbrustolisce e cuoce sul bordo del terrazzino, proprio sotto il crux della via.
Non bastasse a sx dell' appartamento, un buio anfratto è in grado di raccogliere in modo "anonimo" tutto il pattume dell allegra brigata....un solo problema.... manca la toilette.
Dopo attento studio viene eletto a vespasiano il settore ostramandra....non il pianerottolo dove tutti camminano, ma la cengia sottostante.
I motivi ?
- farla sotto un tettino di roccia impedisce all' acqua di eliminare le tracce del loro passaggio (un pò come firmare il muro della casa di Giulietta, un gesto eterno)
- scelta democratica, l' odore è alla portata di tutti, in effetti la cengia è proprio sulla verticale delle soste di spigolo, kinesis, ostramandra ed australia...
Chi scrive è stato ragazzo qualche lustro fa' , e ben capisce la necessità di fare vacanze low cost, ma a tutto c'è un limite.
Per rendere chiaro il "regolamento locale", qualcuno si è preso la briga (e le conseguenti critiche) di mettere dei cartelli che non lasciassero spazio a dubbi...
Nelle regole esposte si chiede solo il rispetto per il luogo, per le vie, e per tutti quelli che vogliono scalare senza trovare cartelli stradali che indicano il giusto appiglio...
Tornando all' allegra brigata, Sabato erano stati avvisati, in modo chiaro, che quel tipo di campeggio non era gradito, il 7 luglio, una corda sfilata da ostramandra finiva nei pressi di un "manufatto" frutto della digestione più che delle mani...
Il vaso già colmo è traboccato.
Nessuno farà mai il test del D.N.A. per trovare l' autore dell' "odoroso", di certo a pagare è stata l' allegra brigata.
L' arrivo della Forestale ha messo un pò di ordine in questo angolo della Lessinia.
Due giri di sentiero sono bastati per sbaraccare il campo base con la relativa "monnezza".
Questo più o meno il fatto, in parte visto in prima persona ed in parte raccontato da chi ha visto il finale.
Dispiace per i ragazzi, bastava essere meno invadenti, ed un pò più accorti nel fare i bisognini, forse sarebbe andata in modo diverso, di sicuro manca tutto un sistema che faccia da contorno ad una realtà come Ceredo, forse è ora di parlarne, Arco non è lontana ed ha già dato l' esempio.
Chi scrive non è certo esente da colpe verso la natura, ho scavato e resinato per anni senza sentirmi in colpa...
Gelida è una mia creatura, ed anche se resinata e migliorata, rimane un pezzo di storia, testimonianza dei tempi in cui si discuteva sul grip che offrivano le varie resine, in quei tempi non mi sentivo in colpa per uno scavetto, la mia unica paura era quella di aver chiodato in modo pericoloso, ricordo ancora adesso che il primo salitore della via per riuscire saltò un moschettonaggio rischiando la pelle per una stupida prova di forza su appigli resinati... è passato del tempo e le nuove generazioni ci dicono che abbiamo sbagliato, ma se non avessimo sbagliato noi ...
Sotto ad ogni luogo c'è una storia che non deve essere cancellata, a volte penso di richiodare le mie vie per togliere tutte le migliorie, ma poi desisto, è stato il nostro cammino, la nostra storia di scalatori.
Forse è proprio questo che manca, chi si avvicina adesso alla roccia molto spesso dimentica che la roccia non è nata con dei tasselli ogni 3 o 4 metri, come una piccola internet dove il lavoro fatto in (dai) local viene condiviso fra tutti, permettendo a tutti di viaggiare e di usufruire del lavoro altrui come altri usufruiscono del mio.... il nostro passaggio deve rimanere quasi invisibile, per rispetto all' ambiente ma anche per rispettare il lavoro fatto per creare quel magico equilibrio uomo/natura che si trova in falesia.
Mi sento di ringraziare gli uomini della Forestale intervenuti a Ceredo.

N.B. Dopo una settimana e molti temporali, nelle foto un bel esempio di civiltà.

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