tag:blogger.com,1999:blog-84662558354307264282024-03-14T12:17:59.706+01:00climbeerblogimmagini per immaginare un futuro.Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.comBlogger243125tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-20958613170948049732021-05-24T18:43:00.004+02:002021-05-24T19:34:45.353+02:00Il presente<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdi1cbf36UiNq-9hSCG9VHGbwFIULpi2RiHsDLumEeJDoXdWGH6mF1wwHRItILRCbqlkP-38zhkyzOSuf0O17uHS0j7u8zl4u2uqd-xRuVURtcII8HeAT12z7aDQ-WHUu4l7oKYyLD8nE/s2048/senza+titolo-8957.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2048" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdi1cbf36UiNq-9hSCG9VHGbwFIULpi2RiHsDLumEeJDoXdWGH6mF1wwHRItILRCbqlkP-38zhkyzOSuf0O17uHS0j7u8zl4u2uqd-xRuVURtcII8HeAT12z7aDQ-WHUu4l7oKYyLD8nE/s320/senza+titolo-8957.jpg" /></a></div><br /><span face="Calibri, sans-serif"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: arial;">Il mio presente? Adesso, adesso, compilo le schede tecniche di questa futura guida. Mi accorgo che il pensiero rimbalza istantaneamente tra il nome della via, qui, presente, e il panorama che quella via porta con sé, il passato. Per "panorama" intendo il clima, il periodo storico, le tecniche e i materiali.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Compilo Ceredo, che oggi per descriverla deve essere connotata con un “classica”. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Sono arrivato a “Dolce follia” e la ricordo con la “fissa” passata. Ricordo un giorno di pioggia e uno sprovveduto Andrea che avendo la bocca più grande della pancia provava a mettere le mani sui primi metri di una via che “Peci” non aveva ancora finito di chiodare… Al tempo avevo forse salito “l’apprendista stregone” – 6b di Stallavena, così, giusto per dare la misura del senso di quello che stavo facendo: nessuno.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Già… chi era “Peci” lo avrei scoperto nel tempo, così come avrei scoperto più tardi la cura creativa di “Lele” Sartori e le ramanzine paterne di “Beppo” Zanini: chiodatori.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Inutile perdere tempo nel far cantare queste sirene: “quello che era come fosse per sempre” lo canta Capossela e non è questo il momento…<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Penso invece che il presente esista solo per un soggetto particolare, che il presente collettivo e condiviso è una “boiata pazzesca” e tuttalpiù lo si può riassumere come “ignoranza” o grossolanità nel descrivere una situazione molto generale. La logica conclusione è che una verità, una, non esiste. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Sì, ammetto che è difficile dare credito alla mia affermazione, ma se proprio non riuscite a fare a meno di replicare con: “questo lo dici tu” … vi posso rimandare ai testi e alle pagine precise dove tutto questo pensiero viene esposto in termini precisi e in toni decisamente “divulgativi”. Parlo di Fisica e Matematica, non di inutile filosofia… <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Quindi no! ognuno ha un suo presente e ognuno ha la sua verità, vera come quella degli altri che inevitabilmente diverge dalla nostra.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Se quindi il grosso timore nel passare il testimone alle generazioni future è quello di vedere venir meno una voce importante in quel coro che ha costruito l’arrampicata sportiva nel veronese, non resta che posare il trapano e prendere in mano una cosa che scotta molto più di una punta da 12 mm appena post-foro. Occorre prendere in mano la penna. Una penna “scotta” quando tiene bene gli occhi aperti sulla realtà e tenta di scrivere senza strizzare l’occhiolino al pubblico pagante.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Ma, restando ancorato al tema principale di questo scritto – il presente, è forse meglio insistere e definire con più precisione cosa sarà mai questo presente “esteso” che da qualche parte dovrà pur esserci, in fin dei conti, se qualcosa, anche soggettivamente, ad un certo punto è emersa al mondo… beh, vorrà dire che avrà avuto un suo presente! <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">“Là dove c’era l’erba oggi c’è”… una via, canterebbe Celentano se scalasse una via plaisir a Tessari… e quelle vie, una volta non c’erano.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">E allora tenevi forte, perché il presente “esteso” – condiviso dai molti – è tutto quello che nell’essere trascurato ci lascia indifferenti. Insomma, è tutto quello che ci sfugge, quello che rimane ai bordi del nostro interesse, che nel suo non essere “mio” o “tuo”, rimane impotente e senza voce. Problema di abitudine e memoria.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Dai... un passo ancora e siamo arrivati al dunque… pensate a questo presente esteso come alla piastrina della via che state moschettonando. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Sì, ma… guardatela! <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Mettetela a fuoco!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Non fatevi ingannare dall’abitudine. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Eccolo il presente esteso! Visto? Esiste in tutta la sua forza. Si è semplicemente perso nell’abitudine, è diventato come l’aria, il supporto dato per scontato che permette la vita. Moschetto e salgo, respiro e vivo.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Trascuro l’aria e il pensiero che venga a mancare mi lascia indifferente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Il tempo è ignoranza.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Credo non serva essere troppo espliciti. Chi può capire ha già capito e gli altri… gli altri non lo capiranno forse mai, persi nel troppo rumore prodotto dai trapani che costano sempre meno e dalle martellate sui tasselli regalati per chiodare “il nuovo”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Per questo credo serva “associarsi”. Perché il presente esteso prima o poi entra nelle vite di qualcuno di noi e si rivela spesso doloroso. Smette di esserci indifferente. Credo sia meglio integrarlo subito, riaprire gli occhi, anche se costa farlo. La vista del reale arrossa gli occhi fino a farli lacrimare. Associarsi per raccontare i tanti volti della verità che si coagulano in una mole di materiale che sono certamente le nostre “vie per l’arrampicata” ma sono anche i nomi e gradi per le "guide". Associarsi per accorgersi che è passato almeno mezzo secolo dai primi itinerari, che i “padri fondatori” devono guardare con fiducia alla nuova generazione che tende la mano e presta l’orecchio, che vuole sapere e non essere indifferente.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Una generazione che non si accontenta dell’ignoranza.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Associarsi perché il sudore di allora che si mescolava alla polvere, ai pollini e alla terra, è identico a quello odierno che imbratta l’ascella della camicia mentre è impegnata nel dialogo sociale tra le parti o nel tedioso lavoro “da tastiera”. Un sudore diverso ma non meno nobile. Un sudore più maturo che nasce dalla stessa passione per l’arrampicata. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Il difficile è durare, resistere nel tempo sapendo evolvere. Tutto quello che rimane "fermo" è destinato a marcire.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">È questa la sfida che lasciamo ai giovani. </span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Abbiamo avuto la fortuna di poter creare un mondo: bene! Adesso guardiamoci attorno e facciamo in modo che questo presente esteso che non è di nessuno e ci lascia indifferenti, si dissolva nella cura di tutti, ognuno a suo modo e per quello che può. Cura di un mondo che ci accomuna e che condividiamo quando ci facciamo testimoni della bellezza che promana da un corpo che può salire in alto.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Associamoci nell’interesse comune, facciamo un’arena virtuale dove poter scrivere le verità curiose che solo noi custodiamo. Facciamo un’arena reale ogni tre mesi per sottolineare gli aspetti che cambiano e che orientano nostro mondo. Facciamo un’arena di materiale per dare valore al tempo libero di chi può operare senza dover rimetterci troppo di tasca propria. Facciamo infine un’arena ufficiale per manifestare la maturità di un movimento che non ha il disperato bisogno dei “social” per comunicare le cose importanti e che prova a confrontarsi con la forza di un palese interesse sociale manifestato dagli iscritti.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Associamoci per custodire questo bene prezioso in modo condiviso, nei modi e nei materiali, per guardare avanti senza ascoltare i canti delle sirene ma accettando e integrando le realtà sempre in divenire che si affermano giorno per giorno.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Sarà Utopia? Probabile… a mio modo di vedere sarà sempre meglio dell’anarchia e delle trappole tese da chi piega a proprio comodo il concetto di libertà.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Troviamo una data e riuniamoci:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Abbiamo costruito falesie, non sarà certo trovare un nome per l'associazione e firmare qualche scartoffia a fermarci adesso!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><o:p><span style="font-family: arial;"> </span></o:p></p><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm;"><span style="font-family: arial;">Andrea</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><br /><o:p></o:p><p></p>Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-51651173792771746912017-12-29T09:04:00.004+01:002017-12-29T09:04:59.376+01:00Una monetina<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMmxqRsLd3JFQGQnbYMngrZxZErUeKPH0GYBSCJkcpxOgZpBCpF7_8JfrHBNQ8uNMOZFps7LH_IQaaziB1V7IMJ6w144b-Vy7GLApXD9wJz6nBg7QQXe7czws3QhmqPyP8QmBWqV_9Cos/s1600/senza-titolo-9827-e1514479725694-1030x635.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="635" data-original-width="1030" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMmxqRsLd3JFQGQnbYMngrZxZErUeKPH0GYBSCJkcpxOgZpBCpF7_8JfrHBNQ8uNMOZFps7LH_IQaaziB1V7IMJ6w144b-Vy7GLApXD9wJz6nBg7QQXe7czws3QhmqPyP8QmBWqV_9Cos/s400/senza-titolo-9827-e1514479725694-1030x635.jpg" width="400" /></a></div>
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<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
Pubblicato su <a href="http://www.wildclimb.it/2.0/2017/12/28/una-monetina/">http://www.wildclimb.it/2.0/2017/12/28/una-monetina/</a> il 28/12/2017</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
“Si sta insieme per essere i guardiani gli uni degli altri e ricevere i benefici di questo gesto. […] La tribù siede in cerchio per consumare il pasto comune, spalla a spalla, ognuno guardiano dell’altro e tutti sentinelle dello spazio libero dai pericoli. […] Guardiani e sorvegliati, facciamo esperienza del mondo che si curva intorno al nostro cerchio, che comincia ad avvolgerci, che cosi ci viene dato.” <span style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; font-family: inherit; font-size: inherit; font-stretch: inherit; font-style: italic; font-variant-caps: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Cit: Tuppini, T. (2014). Ebbrezza. Mimesis.</span></div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Fine anno. La musica da organetto di ogni fine anno racconta di buoni propositi e di bontà.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
L’augurio, personale e selvaggio, è che questa comunità arrampicatoria esca finalmente dallo stato di minorità. Per minorità mi riferisco all’incapacità/pigrizia/viltà che spesso ci impedisce di avere il coraggio di fare buon uso della propria intelligenza.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
È comodo rimanere minorenni; incapaci.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Sul perché si finisca in questo stato si potrebbero sollevare tante cause, in primis la religiosa delega verso qualcuno che ha avuto il coraggio di emanciparsi.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
In termini più chiari. Esiste un chiodatore, esiste un mondo che viene messo in “essere” dalla sua opera, esiste un arrampicatore che vive e si muove in questo mondo.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Il chiodatore è l’elemento “libero”, l’emancipato, mentre l’arrampicatore si abitua a camminare con il “girello” nel mondo da questo creato.</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
....</div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Continua su : <a href="http://www.wildclimb.it/2.0/2017/12/28/una-monetina/">http://www.wildclimb.it/2.0/2017/12/28/una-monetina/</a></div>
<div style="border: 0px rgb(235, 235, 235); box-sizing: border-box; color: #919191; font-family: "Open Sans", HelveticaNeue, "Helvetica Neue", Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-stretch: inherit; line-height: inherit; margin-bottom: 0.85em; margin-top: 0.85em; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
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Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-89706654805445904512017-07-28T13:34:00.000+02:002017-07-28T13:34:04.489+02:00re-direct<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibdQOn6BsNuoNuUxGcp_LVWjcfGXbn2-0iKNzSHyyIbvxfi0eJSFPyrRRj0NmoCfWCJUngpMld9nbiMqutOn2zxp2gD4QC3GaKLPEX-KUp5PvUoelHrSEZk5AqS5KFVGDiU5m3vlrAxSI/s1600/senza-titolo-8926.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibdQOn6BsNuoNuUxGcp_LVWjcfGXbn2-0iKNzSHyyIbvxfi0eJSFPyrRRj0NmoCfWCJUngpMld9nbiMqutOn2zxp2gD4QC3GaKLPEX-KUp5PvUoelHrSEZk5AqS5KFVGDiU5m3vlrAxSI/s400/senza-titolo-8926.jpg" width="400" /></a></div>
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Scrivere è un altra cosa, sia ben chiaro.<br />
Quel grumo di pensieri, che tento di mettere in fila pescando in un arte che non è mia e sempre mi sfugge, ha trovato casa nel nuovo sito <a href="http://www.wildclimb.it/2.0/" target="_blank">WildClimb</a>.<br />
Finché sono ospite gradito, dispiego il mio inspiegabile, (evacuo... direbbe un mio "prof"), nel mio profilo "testimonial": <a href="http://www.wildclimb.it/2.0/portfolio-item/andrea-tosi/" target="_blank">Andrea Tosi</a><br />
In realtà sono substrato assieme a Mauro Magagna a tutto il nuovo sito WildClimb: azienda sempre più "Strumento per crescere".<br />
Ora più che mai anche a livello personale.<br />
Andrea<br />
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<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-87771340523445923052017-03-16T14:32:00.002+01:002017-03-17T16:28:00.676+01:00Retorica e dintorni<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBKkkXzOkCR1oKpf0dUn7WFPu8cyFv_nO4o-HdgfAvV2O78weD0g6VSxxvFRONVfUqlG3CPoK8AOt2JTsJTyS1DzPEWYI8mOLy0-J1aJDpVH-xV_IVo8QODMUttEk2iGTIkKWrXPnGkJo/s1600/senza+titolo-8613.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBKkkXzOkCR1oKpf0dUn7WFPu8cyFv_nO4o-HdgfAvV2O78weD0g6VSxxvFRONVfUqlG3CPoK8AOt2JTsJTyS1DzPEWYI8mOLy0-J1aJDpVH-xV_IVo8QODMUttEk2iGTIkKWrXPnGkJo/s400/senza+titolo-8613.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">“Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d’ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz’altro pensiero” (Giacomo Leopardi)</td></tr>
</tbody></table>
Sarebbe buona cosa se il bisturi risanatore rimanesse in mani competenti.<br />
Invece "la vile prudenza" lascia scivolare via una buona occasione per mettere mano al "Problema", aprendo la strada che prima o poi condurrà l'affilata lama nelle mani di qualche "politico" di turno.<br />
Nel frattempo ci si perde in inutili scaramucce, in patetici sgarri e difese di privilegi contrari ad ogni morale naturale.<br />
Sono pensieri che nascono mentre leggo la guida "Trapezio & dintorni".<br />
Nell'introduzione l'autore, Eugenio Cipriani, tocca - con innegabile sagacia e verve - tanti punti scottanti, senza mai dare l'impressione di avere il coraggio di affondare la lama nella realtà della situazione.<br />
L'autore sembra frenato da una forma di narcisismo che - di fatto - gli impedisce di arrivare alle logiche conclusioni.<br />
Bellissima l'immagine iniziale, -"difensore della cittadella assediata"-, accorte e opportune le citazioni letterarie.<br />
Interessante, ma viziato da errore logico, tutto il discorso sul rispetto, cosi come quello sui diversi metri di valutazione, lasciati privi di uno strumento di conversione.<br />
Qualcosa sfugge sempre in una direzione che sembra più tesa agli applausi del pubblico pagante che non alla vera utilità di una guida, che è e deve rimanere un testo tecnico.<br />
Anche la poetica" excusatio non petita" iniziale, profuma di "accusatio manifesta".<br />
Senza scendere troppo nel tedio del dettaglio, mi pare che l'analisi sia sempre superficiale, sia quando si parla di rispetto, di proprietà o di comunicazione.<br />
Che rispetto c'è nell'esaurire tutta una parete, senza lasciare un qualcosa che valga qualitativamente- e forse anche quantitativamente - lo spazio occupato?<br />
Inserendo poi la guida in un contesto più generale, considerandola come effetto di un assedio, c'è da rimanere stupiti che tanta risposta sia dovuta all'attacco di un esercito di "altruisti" dalla manica corta, tanto tesi all'applauso quanto alla mistificazione social.<br />
E' tutto lì da vedere, nelle foto postate e nei commenti di elogio a questi novelli benefattori, devoti ai "lavori sociali", che tra piastrine con anello artigianale e moschettoni da ferramenta allestiscono, a loro dire, soste a prova di bomba...<br />
Nasce sicuramente un problema di linguaggio: come definire le soste marchiate "CE"?<br />
Non saprei, cosi come non riesco a capire come si possa comunicare allegramente la bontà di un itinerario che si snoda tra cubetti e frigoriferi in equilibrio instabile...<br />
Sono certamente vie facili, accessibili a chi inizia e a chi, dopo tanta vita verticale, ritorna a frequentare gradi più tranquilli; poco male per i secondi, che hanno esperienza da vendere, ma cosa dire dei primi? invitati da tanta retorica a frequentare questi scivoli strappati alla vegetazione?<br />
Che comunicazione si fa se non si riesce a discernere, differenziare e descrivere, la qualità del materiale in parete?<br />
Non è certo comunicazione far passare come "sosta a prova di bomba" sia la sosta premontata - ben posizionata - in inox 12mm, sia la sosta artigianale con moschettone da ferramenta con chiusura a "anello fatto di tubo per innaffiare l'orto".<br />
Ecco - l'orto - quello si che possiamo trattarlo in modo privato se nasce sul suolo di nostra proprietà, non certo una falesia, o struttura rocciosa, dove non possiamo invitare chi non condivide le nostre idee a cambiare aria e terreno vantando un impalpabile diritto di "lavoro" o di "affetto".<br />
Il "primo che arriva" può forse avere qualche diritto su qualcosa di pubblico, ma solo fino a quando il materiale a disposizione non comincia a scarseggiare in qualità e quantità...<br />
Dalla guida, ma anche dalla "comunicazione" del luogo che avviene nei social, si intuisce quale sarebbe dovuta essere la cura necessaria per fare una comunicazione onesta.<br />
Gia, l'onestà...<br />
L'autore cita Bernard Amy, nella bella similitudine tra poesia e alpinismo, cita anche il vate D'annunzio "solus ad solam"; io oppongo la stessa critica che fece Saba in "quel che resta da fare ai poeti", quando parlò di poesia onesta: c'è una responsabilità del poeta, (alias chiodatore); in sostanza il poeta deve rispondere di ciò che scrive.<br />
Ancora, Saba:<br />
“<i>Chi non fa versi per il sincero bisogno di aiutare col ritmo l‘espressione della sua passione, ma ha intenzioni bottegaie o ambiziose, e pubblicare un libro è per lui come urgere una decorazione o aprire un negozio, non può nemmeno immaginare quale tenace sforzo d’intelletto, e quale disinteressata grandezza d’animo occorra per resistere ad ogni lenocinio, e mantenersi puri ed onesti di fronte a se stessi; anche quando il verso menzognero è, preso singolarmente, il migliore</i>.<br />
<i>[...] quello che ho chiamato onestà letteraria [...] è prima un non sforzare mai l’ispirazione, poi non tentare, per meschini motivi di ambizione o di successo, di farla parere più vasta e trascendente di quanto per avventura essa sia: è reazione, durante il lavoro, alla pigrizia intellettuale che impedi- sce allo scandaglio di toccare il fondo; reazione alla dolcezza di lasciarsi prender la mano dal ritmo, dalla rima, da quello che volgarmente si chiama la vena. Benché esser originali e ritrovar se stessi sieno termini equivalenti, chi non riconosce in pratica che il primo è l’effetto e il secondo la causa; e parte non dal bisogno di riconoscersi ma da uno sfrenato desiderio dell’originalità, per cui non sa rassegnarsi, quando occorre, a dire anche quello che gli altri hanno detto; non ritroverà mai la sua vera natura, non dirà mai alcunché di inaspettato".</i><br />
<br />
<a href="http://greenspits.com/fr/la-guerre-des-sites/">Guardando le problematiche che stanno investendo la Francia</a> verticale, da tempo tesa nel risolvere la questione "falesie", (arrivando persino a ipotizzare un "interesse pubblico" per poter giustificare l'esproprio delle pareti ai privati), mi chiedo se abbia senso spingere ancora in questa direzione fatta di retorica e di fotografie statiche non solo di stati della roccia e del materiale posizionato ma anche di una mentalità in cui riecheggia forte il superato e ipocrita: "attrezzo solo per me".<br />
Siamo ancora fermi ai detti evangelici utilizzati in modo parziale, finalistico.<br />
Siamo fermi al confronto sociale/ambientale, alle analisi di vivibilità/realizzabilità.<br />
Fingiamo che l'ambito economico non esista.<br />
Invece esiste, e questo comporta che si debba parlare anche di "equità sociale".<br />
Conviene cercare un valore sociale condiviso in grado di riunirci tutti nel recinto - necessario - della sostenibilità.<br />
Parola oggi di moda, che va affermata perché non passi di moda.<br />
"Sostenibilità" è rendere possibile anche in futuro quello che è possibile oggi.<br />
Anche chiodare.<br />
Un "chiodare" che non è mai quello del giorno prima, per il fatto che tutto evolve, materiale, prodotto, utenza ecc ecc.<br />
Un "chiodare" che purtroppo - il prezzo da pagare a quanto pare - mette il trapano in mano anche a chi non ha mai messo nemmeno un tassello in casa per appendere un quadro...<br />
Chissà quanti novelli creatori di itinerari hanno letto un testo tecnico sulla chiodatura.<br />
Tutto si muove, nemmeno il cielo azzurro ha sempre lo stesso significato: in tempo di guerra era portatore di bombe, ai tempi odierni è portatore di altri significati ben più leggeri della paura.<br />
L'autore della guida, è certamente un padre dell'arrampicata veronese, ma la storia, - italiana a parte-, è fatta di parricidi, in caso contrario diventa una sterile lotta fra fratelli che non porta a niente se non alla sempiterna ricerca del consenso del padre che piano piano diventa padrone.<br />
Questo non si puo chiamare "evoluzione"... (ogni riferimento alla storia italiana non è per nulla casuale).<br />
Torno quindi a Saba, quando dice che "<i>l'opera di questi figli avrebbe dovuto essere forse più di selezione e di rifacimento che di novissima creazione</i>".<br />
L'opera dei figli porta con sé a livello inconscio l'opera dei padri, non dobbiamo avere paura di chi affonda radici nel nostro operato.<br />
Farci da parte con umiltà, ammesso anch'io sia un padre: questo a mio parere è trattare la resa.<br />
Se ci spostiamo un pochino, forse non obblighiamo i nostri figli a vedere nei "rumeghi" le uniche possibilità di espressione.<br />
Le vere rivoluzioni passano sempre da teste tagliate; questo ambiente verticale, di una scossa "rivoluzionaria" ne ha bisogno come il pane.<br />
Miriamo alla "sostenibilità", ricordando che si compone di tre momenti: creazione, mantenimento e riciclo.<br />
Non tutte le vie sono opere d'arte, qualcosa va riciclato, anche in forza delle nuove possibilità intervenute nel tempo trascorso tra creazione e riciclo.<br />
Questo per garantire la massima diversità di espressione, vero valore di armonia e di libertà.<br />
Quanto al lato tecnico del testo, al rispetto dell'utente/lettore... beh, quello lo si evince anche dalla qualità delle foto e degli schizzi.<br />
Forse qualche euro in più lo si spende volentieri se si riscontra anche nella guida il rispetto al lettore.<br />
Ad ogni modo ringrazio l'autore per gli stimoli proposti, ringraziamenti che non meritano tutti gli utenti che forti della "vile prudenza" vivono come le zecche appollaiate sui rami in attesa di succhiare sangue ai corpi caldi e vivi.<br />
Non è una battaglia contro l'autore, anzi, grazie a Eugenio ci si può aprire ad un confronto di idee, ad un futuro possibile.<br />
Non lasciamoci tentare dalla sterile polemica dialettica: chiodiamo meno, ma facciamolo meglio, Teniamoci un po' di tempo per pensare a quello che facciamo, dimostrando vero amore per la nostra attività e non solo di noi stessi.<br />
Con la folla sommersa dei silenti, non si può fare molto, se non lasciare che il bisturi risanatore passi in mani di persone che non sanno, - in senso pratico-, su cosa stanno deliberando.<br />
Rimane quindi solo un problema, mio, ridicolo e personale: non so in quale sezione della libreria devo collocare questo libro: prosa, poesia, guida?<br />
Penso alle piante tagliate per creare queste vie, tagliate per stampare questa guida...<br />
Fosse stampato su carta doppio velo avrei un dubbio in meno.<br />
Andrea Tosi.<br />
<br />
P.S.<br />
Non tragga in inganno il link di questo blog. Da tempo è espressione del mio pensiero senza condividere più nulla con l'intento iniziale di comunicare l'attività svolta nella sala boulder della palestra "King Rock".<br />
<br />
<br />
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-5902151039506193222017-02-22T17:36:00.000+01:002017-02-23T11:56:39.192+01:00"Il sogno del grande scozzese" - Stefano Tedeschi<span id="goog_1101956467"></span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><span style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><a href="https://www.amazon.it/sogno-del-grande-scozzese-Versante-ebook/dp/B01NCK2YME/ref=cm_cr_arp_d_product_top?ie=UTF8"><img border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjj6XVBDxT0y0NnVFTbMYXcCNhGV7iC71qKAi4FnRlw3fOd3hK-us1YhzmIKhiSKil52QHJbn4y38czihBxxvakism1a_kO7eooMvJ5PdP-YUpNmzkPaskbiHDbMEe9xzZLYOgHIK5_0oY/s400/Schermata+2017-02-22+alle+14.33.10.png" width="400" /></a></span></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.amazon.it/sogno-del-grande-scozzese-Versante-ebook/dp/B01NCK2YME/ref=cm_cr_arp_d_product_top?ie=UTF8">"Il sogno del grande scozzese" Stefano Tedeschi | Versante Est, formato kindle (1,99 euro)</a></td></tr>
</tbody></table>
<span id="goog_1101956468"></span><span 16px="" font-family:="" font-size:="" georgia="" new="" quot="" roman="" serif="" times=""><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Questa è una recensione e forse la colpa è di Brunori e del mio canticchiare la sua :</span> <a href="https://itunes.apple.com/it/album/a-casa-tutto-bene/id1183715671">"il costume da torero"</a>:</span><br />
<span style="background-color: white; color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>"La realtà è una merda</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>ma non finisce qua</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>passami il mantello nero</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>il costume da torero</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>oggi salvo il mondo intero</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>con un pugno di poesie</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Non sarò mai abbastanza cinico</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>da smettere di credere</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>che il mondo possa essere</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>migliore di com'è</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Ma non sarò neanche tanto stupido</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>da credere che il mondo</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>possa crescere se non parto da me"</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span>
<span style="color: #404042;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Nella canzone il testo è cantato da un coro di bambini di cui </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Brunori potrebbe essere il padre...</span></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">e tra i padri che ho scelto, anche a loro insaputa, c'è Stefano Tedeschi.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Ho imparato molto dalla sua ruspante energia che si manifestava nei dialoghi ma anche nel trascinare la mia corda sulla cengia di Ceraino per passare velocemente da un tiro all'altro.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Ogni nostro incontro metteva in scena una lotta tra titani: "Spazio Vs Tempo".</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Accadeva sempre: storia di far entrare più metri possibili nel sempre poco tempo ritagliato tra gli impegni di una vita apparentemente dispiegata in una discesa lastricata di routine.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Era opposizione al generico, era restare a galla.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Sarà passato un lustro da allora, ma incredibilmente, oggi, sono tornato a scalare con Stefano.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Siamo stati in Daone, piccozze e ramponi.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Come in un sogno, sul "<b>Sogno del grande scozzese</b>".</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Siamo partiti <i>“silenziosi nel freddo siderale dell’alba”</i>, un freddo <i>“creatore di cattedrali, di fortezze da espugnare”</i>, un freddo che <i>“fa sudare”</i>. </span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Non era ghiaccio, ma <i>"supporto glaciale”</i>: materia che accetta aggettivi come: "<i>vetrosa"</i> o "<i>elastica"</i>.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Il tutto in una valle dalla <i>pelle ruvida</i>, dove :</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>“tonaliti rigate di ematiti si alternano a feldspati e l’orneblenda alla tormalina e, ancora, miliardi di cristalli donano riflessi a queste potenti strutture geologiche, monumenti planetari, testimoni della vita endogena ella terra”.</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Dettagli, nomi propri, aggettivi precisi e capacità di vivere con il distacco del ricordo, l'urgenza del presente.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">E' stato un viaggio <i>“al termine della notte”</i>, ho condiviso le soste, le doppie del ritorno e...</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">... </span><span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">ti perdono Stefano se per tutta questa esperienza, che tu chiami "racconto lungo", mi hai chiamato "Carlo”.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Si, certo, c'era anche Carlo, il tuo compagno di cordata, ma credimi, adesso "c'ero" anch'io.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">In queste queste due ore di “scalata”, sono rimasto legato a te, non con una corda, ma risucchiato dal vuoto che sei riuscito a creare, espandendo e dilatando gli attimi di panico che hai vissuto, in dialoghi con la natura, descrizioni dettagliate ed aggettivi onesti.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>“Non ho più fiato ne saliva e sono sull’orlo del panico.</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Poco lontano mi sorprende il volo di un corvo, unica presenza, oltre a noi, mi osserva immobile sfruttando la spinta del leggero flusso d'aria che risale la parete. Ormai nevrotico impreco, urlo e lo maledico, come fosse un'emanazione dell'inferno.</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>— Dammi le tue ali maledetto! </i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Dammi la forza del tuo volo librato! </i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Dammi la tua perfezione, signore dell'aria e del vuoto! </i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Concedimi la tua libertà assoluta e fammi fuggire da qui,</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i> dalla paura della mia mortalità,</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i> dalla mia estraneità a tutto questo!</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>Poi, rientrato nell'inquietudine e nella totale solitudine,</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i> devo decidere della mia salvezza.”</i></span></div>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><br /></span>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Paradossale, oggi sono salito con te, nel 1988, sul "Grande scozzese", ho usato ramponi e piccozze; io che credo non salirò mai una cascata di ghiaccio, mentre tu, con buona probabilità, eri alle prese con una delle tue incisioni.</span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Leggendo il tuo racconto mi sono tornate alla mente le parole di Céline, quando parlava dello "scrivere": </span><span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>"È un vero lavoro.</i></span><i style="color: #404042; font-family: georgia, 'times new roman', times, serif;"> È il lavoro dello stilista, ci vuole un enorme respiro, grande sensibilità, è difficilissimo da fare, perché bisogna girarle attorno… attorno a che? All’emozione! perché in principio non era il verbo... era l’emozione"</i><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><br /></span>
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;">Evidentemente il tempo non diventa prezioso misurandolo con un Rolex; il tempo prezioso se ne infischia e sfugge alla sua misura, trovando in questa fuga il varco verso l'eternità del senza tempo.</span><br />
<br />
P.S. Avrei voluto fosse un libro di carta, forse è la deformazione del climber, ma avere qualcosa di ruvido sotto i polpastrelli è ancora qualcosa che aggiunge valore a queste "vite possibili" vissute leggendo...<br />
Per quanto mi riguarda sarebbe stata anche l'occasione per passare dalla tua <a href="http://www.stamperiadelcappelloverona.it/">"Stamperia del cappello"</a> per farmi autografare la copia, ma a questo si rimedia.<br />
<br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><i>N.B. "Il sogno del grande scozzese" di Stefano Tedeschi è "la poetica rievocazione di una delle prime salite della grande cascata di ghiaccio della valle di Daone nota in ambito internazionale come "Sogno del grande scozzese", portata a termine dall'autore nell'inverno del 1988"</i></span><br />
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKCyJ9Ey4J5Ep6ZJmCuogg4JDxWf9_B8HM7gdkbASTPFl8MG2RDLYiCNjfw7ip9inI6JhKyFaLJ1Y9sfbjpdHpI5c_fsrUzxMIJcLyhaDUnhDVj5JKvt7yZhSHZoSAydnyqfFfR7vdQkE/s320/Schermata+2017-02-22+alle+17.15.05.png" width="240" /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><a href="https://www.amazon.it/sogno-del-grande-scozzese-Versante-ebook/dp/B01NCK2YME/ref=cm_cr_arp_d_product_top?ie=UTF8" target="_blank">sogno-del-grande-scozzese-Versante-ebook</a></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #404042; font-family: "georgia" , "times new roman" , "times" , serif;"><br /></span></div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-13588039195979622802017-01-15T23:59:00.001+01:002017-05-04T10:43:15.675+02:00"non ditemi che le parole non contano"<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgx4glMwlW0TTh9oqTH8suIVbn08aVLEVLuWvAYcA-UYXLfMCXEf6ZT_r8wqAEtxBm0Rv0Fc9SFjLFRoqeEN1t9CJ_vNG84KDQd5BUDaC4HZTTVja6Xt1Hlp8cPwfCG-vaOR_PNAIj2E8/s1600/IMG_7472.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgx4glMwlW0TTh9oqTH8suIVbn08aVLEVLuWvAYcA-UYXLfMCXEf6ZT_r8wqAEtxBm0Rv0Fc9SFjLFRoqeEN1t9CJ_vNG84KDQd5BUDaC4HZTTVja6Xt1Hlp8cPwfCG-vaOR_PNAIj2E8/s400/IMG_7472.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Lo sport è il crinale che separa il combattimento dalla sommossa" cit: Roland Barthes</td></tr>
</tbody></table>
<i>" Che cos'è lo sport ?</i><br />
<i>Che cosa mettono gli uomini nello sport?</i><br />
<i>Se stessi e il loro universo umano.</i><br />
<i>Lo sport è fatto per esprimere il contratto umano."</i><br />
Finisce così il commento di Roland Barthes al documentario "lo sport e gli uomini".<br />
Non ricordo invece le ultime parole usate per concludere la serata sull' "arte di chiodare", ma questa mia mancanza non sarà mai la prova che le parole non contano.<br />
Aspetti legali, ambientali e tecnici sono stati esplorati da persone competenti per i loro studi e per la loro pratica del mondo verticale.<br />
E' importante che si sia tentato di mettere in piedi una sorta di tavola rotonda attorno ad un tema che appare ancora libero da aspetti legali "specifici" ma contemporaneamente non è più libero da aspettative normative che le nuove generazioni di climber danno per scontate quando escono all'aperto.<br />
"Lo sport esprime il contratto umano" diceva Barthes, e se guardiamo come oggi questo si esprime, non possiamo fare a meno di notare che spesso parla in termini di leggi, quindi di privazioni, di alienazioni o di limitazioni di istinti.<br />
Sempre pescando dal semiologo francese possiamo osservare come l'individualismo odierno ci ha spinto uno contro l'altro, mentre lo sport, pur eleggendo "il migliore", non si rivolge all'uomo contro l'uomo, ma all'uomo contro la resistenza delle cose, alla stabilità della gravità e della natura nel nostro caso.<br />
In buona sostanza, il primo in classifica è applaudito dal secondo per la forza con cui si è opposto all'ostacolo.<br />
Ancora più chiaramente, chi sale il 9a, è applaudito per l'abilità che ha l'uomo di affrontare la natura, senza cadere in confronti di abilità tra uomo e uomo.<br />
Probabilmente è ancora così, basterebbe togliere quel leggero strato di insensibilità che sembra ricoprirci, perché offuscati da questa patina di egoismo ne esce una società fondata sul negativo fatto di privazioni e alienazioni.<br />
Il mondo "anarchico" verticale che si ostina a spostare nel tempo la presa d'atto che la sua popolazione è cambiata, rabbrividisce ogni volta che entra in contatto con l'idea che una qualsiasi legge possa limitarne le possibili vie di fuga nelle quali si dirama l'andare per pareti.<br />
Le attività in montagna stanno in effetti esplodendo in una miriade di specialità.<br />
Al punto che chiodare corto, lungo, trad, inox, zincato, resinato, dovrebbe sempre andare bene, perchè c'è sempre un buon motivo, anche se parziale, da utilizzare per giustificare il proprio operato...<br />
Storia antica, appunto "storia", qualcosa che è stato.<br />
Sarebbe invece interessante provare ad anticipare la presa inevitabile della "legge" che prima o poi avverrà anche sulla nostra attività.<br />
Un modo, forse, è quello di pensare all'istituzione, non nel modo conservatore a cui siamo abituati. Usando un po' di immaginazione, che nell'uomo non difetta mai, si può con coraggio credere di poter "istituire" un luogo a protezione dell'istinto di arrampicare.<br />
Un luogo che non si congela a bloccare nel tempo e nel "così è sempre stato" la sua pratica, ma un luogo di incontro di tendenze, desideri e bisogni.<br />
Questo modo di rapportarsi, dovrebbe essere in grado di produrre effetti concreti, sempre mobili e sempre in grado di adeguarsi per soddisfare il continuo mutare dei desideri del nostro sport.<br />
Per fare questo è necessario passare alla pratica, al coinvolgimento, al saper tradurre le parole dell' altro in comprensione non solo ideale, ma anche fisica: condividere le stesse battaglie, essere insieme nelle stesse battaglie.<br />
La piastrina che gira, il moschettone usurato, la cura del materiale e dell'ambiente deve divenire la battaglia di tutti, senza delega a nessuno.<br />
Parlo di manutenzione, di comunicazione, di buone pratiche condivise.<br />
Solo in questo modo, quando si aprono questioni come quelle discusse Giovedì 12 Gennaio -"l'arte di chiodare"- la parola può passare alla base del movimento.<br />
Per essere più moderni, potremmo dire che "il movimento dal basso" può correggere/indirizzare questo nostro sport.<br />
L'istituzione "mobile", "metamorfica" direbbe Deleuze, pensata in questo modo, può rispondere alle mutevoli esigenze del mondo verticale, divenendo un generatore di "regole" per gestire i rapporti tra le persone interessate.<br />
Anche qui, per non cadere nel tranello della comodità, occorre rimanere attenti e flessibili per poter essere concretamente protettivi nei confronti del mutevole istinto: il desiderio deve continuamente fluire.<br />
Come a dire: se l'istinto sessuale ha dato il via all'istituzione "matrimonio", l'averlo considerato "per sempre" prima, e "così è sempre stato" poi, ne ha fatto la tomba dell'istinto che lo ha generato...(passatemela...)<br />
Allora le regole saranno sempre provvisorie, perché la pratica viene prima della regola, anzi, la regola è il prodotto della pratica.<br />
E' fondamentale ripulirsi per ritrovare una certa sensibilità che guarda al sociale e si allontana dal piano individuale, porre quindi l'attenzione alla relazione.<br />
"Chiodo per me", "ci vado solo io", è un modo falso di ragionare, fosse solo per l'impossibile certezza di sapere quando e per quanto tempo saranno salite le nostre vie attrezzate.<br />
Non siamo che esseri in relazione.<br />
Allora "non ditemi che le parole non contano", perché è soprattutto con il linguaggio che ci esprimiamo e comunichiamo.<br />
La pratica può anticipare la legge, se si raduna attorno ad una "istituzione".<br />
Parliamone, confrontiamoci, magari sapendo di cosa parliamo, sapendolo in pratica ma anche in teoria.<br />
Comunicate le vostre osservazioni: sarà parte del materiale utilizzato per costruire i prossimi appuntamenti sull'"arte di chiodare".<br />
<br />
N.B.<br />
<a href="https://www.dropbox.com/s/2bkw4rxt54tfke6/Indicazioni_tecniche_chiodatura.pdf?dl=0" target="_blank"> A questo link trovate le "Indicazioni tecniche di chiodatura" presentate nella serata.</a><br />
<a href="https://www.dropbox.com/s/z5q0va5rrrjtn6k/chiodatura%20rete%20natura%202000.pdf?dl=0" target="_blank"> A questo link trovate le "Indicazioni ambientali" presentate nella serata.</a><br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #444444; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: x-small;"><i>"la tirannia è un regime in cui vi sono molte leggi e poche istituzioni, la democrazia un regime in cui vi sono molte istituzioni e pochissime leggi. […] Le leggi imprigionano l’azione: la immobilizzano, la moralizzano. Pure istituzioni senza leggi sarebbero per natura modelli di azione libera, in perpetuo movimento, in permanente rivoluzione, in costante stato di immoralità". Gilles Deleuze</i></span></div>
<br />
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-89323398900545464782017-01-11T00:18:00.002+01:002017-01-11T00:19:56.229+01:00Del perchè chiodare... (poco e bene)<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWpBseZQv3RjxhpIUi1VVW4lAEry6VMaXhS5peAzM9QXk9cKyEh10qAjAr58p4pWFof0YkI9alCi96aiIaHV1TcEcI1SO__Irvn4P3MsYGMv83ZYbrdEwcwjmAQ4snFwA7QVRRVL52S7Y/s1600/IMG_3780.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWpBseZQv3RjxhpIUi1VVW4lAEry6VMaXhS5peAzM9QXk9cKyEh10qAjAr58p4pWFof0YkI9alCi96aiIaHV1TcEcI1SO__Irvn4P3MsYGMv83ZYbrdEwcwjmAQ4snFwA7QVRRVL52S7Y/s400/IMG_3780.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"porre in essere un mondo"<br />
<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
Produrre una qualsiasi cosa non è mai separabile dal tempo in cui si è prodotta.<br />
<div>
Cosi, il primo produttore di automobili non si è posto i problemi che si pongono i produttori di oggi.</div>
<div>
Se il primo produttore poteva essere un artista, i nuovi produttori devono conformare il loro "genio" alle necessità che nei tempi sono emerse visto l'enorme sviluppo di regole, norme e standard imposte dalla società, che si vuole sia civile.</div>
<div>
A ben guardare viste le diverse altezze a cui viaggiano i paraurti delle auto, ancora molto rimane da fare, eppure, tutti gli ingegneri che oggi progettano hanno un trascorso sulle "illuminanti" soluzioni morali adottate dagli autoscontri...</div>
<div>
Cosi, il primo chiodatore non si è posto i problemi che si pongono i chiodatori di oggi.</div>
<div>
Se il primo chiodatore poteva essere un artista, i nuovi chiodatori devono conformare il loro "genio" alle necessità che nei tempi sono emerse ...</div>
<div>
A ben guardare viste le diverse altezze a cui viaggiano le prime protezioni di ogni tiro, ancora molto rimane da fare, eppure...</div>
<div>
Eppure oggi sembra cosi difficile trovare una risposta moralmente e universalmente accettabile.</div>
<div>
Credere che le motivazioni del chiodatore e la gratitudine a lui riservata negli anni 80 debba essere conservata "tout court" anche ai giorni nostri, è una credenza azzardata.</div>
<div>
Possiamo trovare risposte a tante domande guardando a posteriori la nostra storia verticale</div>
<div>
L'estetica di un tiro, la possibilità di trascurare gli standard sui materiali utilizzabili, l'omogeneità dell'utenza che si affida ai prodotti di chi chioda, la comunicazione dei lavori fatti in parete, sono concetti e ragionamenti che possiamo ricostruire guardando il nostro passato.</div>
<div>
Se oggi guardiamo avanti, possiamo solo proporre, ipotizzare, riempire una griglia ordinando pericolosità ambientale su un lato e vicinanza allo stato dell'arte nel posizionamento delle protezioni dall'altro.</div>
<div>
Creare un'area che sfuma con continuità dalla sicurezza della sala indoor, passando per le falesie gestite dalle amministrazioni comunali, e finendo all'alpinismo "trad", passando per le infinite sfumature del nostro sport che continuiamo a chiamare "arrampicata sportiva", alimentando in questo modo un discreta confusione. </div>
<div>
A questa griglia di possibilità, dovremmo sovrapporre una pellicola di responsabilità, che potremmo identificare con "la comunicazione" più o meno trasparente dell'operato svolto in parete.</div>
<div>
Per una volta bisognerebbe lasciare da parte la retorica, la poesia e tutte quelle patetiche "soggettività" che non hanno valore davanti alla legge.</div>
<div>
Entrare nel labirinto delle necessità e delle libertà, cercare di non chiudersi ai bisogni ma anche di non chiudere gli occhi sulla realtà sportiva che si sta affermando, richiede l'aiuto di tutti, chiodatori e scalatori.</div>
<div>
Tenendoci per mano, possiamo avanzare nel labirinto senza perdere il filo che può riportarci al punto di partenza, per riprovare a costruire senza girare a vuoto.</div>
<div>
Lo so, l'immagine è patetica, ma tant'è.</div>
<div>
Domani, </div>
<div style="text-align: center;">
<b>Giovedì 12 Gennaio</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b> alle ore 21.00</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b> al King Rock,</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>"L'arte di chiodare"</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div>
una serata dove guide alpine, Laac, vecchi e giovani, proveranno a mettere nel piatto lo stato dell'arte, legale, ambientale, tecnico e forse morale.</div>
<div>
Sarà una base di partenza, una prima serata che aprirà ad un periodo di proposte, a nuove serate di risposte.</div>
<div>
Un dialogo a trapani fermi, una tregua.</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-7764351263385551932017-01-04T17:26:00.003+01:002017-01-05T18:49:29.182+01:00L'arte di chiodare (serata aperta al pubblico)<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisNX9JLPP-Gz9irPSnEEIbXKJWw05LuMNrQAqe4lvBBcSP7B-BDmC76yq1EXyjR_g_6eZ_y1QYUWIuEMCVpT60Nqn5RyvcHseOH2HDvr7FgoUnC3y-42KF9WrL-LG2GkffrL9c5YoVvhQ/s1600/14494691_10208949951918975_504520964166904089_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisNX9JLPP-Gz9irPSnEEIbXKJWw05LuMNrQAqe4lvBBcSP7B-BDmC76yq1EXyjR_g_6eZ_y1QYUWIuEMCVpT60Nqn5RyvcHseOH2HDvr7FgoUnC3y-42KF9WrL-LG2GkffrL9c5YoVvhQ/s400/14494691_10208949951918975_504520964166904089_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"... a casa mia una buona torta, [...], non è mai andata a male".*</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Tanto tempo fa mi sono scontrato con un esponente locale di un “movimento” politico che per identificarsi utilizza il sistema di classificazione degli hotel.<br />
Fatto è che questo giovane emerso dalla "gente" mi blaterava in faccia:<br />
-“persone come me, fino a due anni fa passavano i week-end al bar, mentre oggi posso fare politica grazie a questo Movimento !”…<br />
-“si vede...”- risposi io.<br />
Si vedevano le domeniche passate al bar, non il suo acume politico.<br />
Il suo vanto era ai miei occhi una delle peggiori possibilità che si possa offrire a chi non sapendo cosa fare della propria vita, pretende di essere utile agli altri…<br />
Mi torna in mente questo siparietto, quando penso che:<br />
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Giovedì 12 gennaio</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b> alle ore 21.00 </b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>al king Rock di Verona</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
si terrà una serata, aperta a tutti, con lo scopo di mettere a fuoco alcuni aspetti che riguardano</div>
<div style="text-align: center;">
<b> “l’arte di chiodare”</b></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipuSsmoUrB6mOq6m_gn8UWlQFvQPVJHDd2XmxQtZGUgv1tB42njlf_7qdML99Qhzha5yU4ujlXDwJlYlZOqvut-15_oFQUyzFV0slP6FXrikcND7ZRi01_Bzsh8ojCx28FusmSCtoeJIw/s1600/Schermata+2017-01-04+alle+17.16.33.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipuSsmoUrB6mOq6m_gn8UWlQFvQPVJHDd2XmxQtZGUgv1tB42njlf_7qdML99Qhzha5yU4ujlXDwJlYlZOqvut-15_oFQUyzFV0slP6FXrikcND7ZRi01_Bzsh8ojCx28FusmSCtoeJIw/s400/Schermata+2017-01-04+alle+17.16.33.png" width="285" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
Ammesso sia un’arte, (non credo, ma potrei anche cambiare idea), mi pare un buon tentativo per cercare di rispondere alla superficialità imperante di questi nostri tempi e a tutto ciò che produce.<br />
La facile reperibilità di trapani efficienti ma a basso costo sta alla chiodatura come i 5 stelle stanno alla politica.<br />
No, non è una tirata politica, la scena iniziale potrebbe essere tolta dalla generalizzazione ed essere identificata con nomi e cognomi dei protagonisti.<br />
Ne parlavano già i greci nei dialoghi tra Socrate e Alcibiade, di quanto prima di pensare al bene pubblico, sia meglio essere consci di cosa è "bene" per se stessi.<br />
Mi piace l’idea della serata per il concetto che porta con sé: la cura dell’esistenza, quindi dell’arte di esistere, anche se limitatamente al mondo verticale.<br />
E' un tentativo di educare a come prendersi cura del modo in cui un chiodatore si prenderà cura di se stesso e del mondo che crea.<br />
E' un passo che allontana dal “chiodo solo per me” che per tanto tempo ha imperato, un passo verso la conoscenza e verso la verità di un gesto che è sempre pubblico e mai privato.<br />
La “ragion pigra” è un male che attraversa tutte le epoche e tutte le attività umane, è un atteggiamento che ci colpisce quando i problemi da risolvere sono lunghi, difficili e indecifrabili.<br />
Spesso ci si lascia andare agli eventi, alla fatalità, giustificandosi con dettagli o spezzoni di realtà colti a caso per convenienza di ragionamento.<br />
Ecco che, pensare oggi alla responsabilità, alle problematiche ambientali, ai materiali ma anche alla comunicazione di ciò che si mette in parete, può facilmente aprire le porte a questa pigrizia morale.<br />
Est ed ovest Adige invece si alleano contro la "ragion pigra"e si propongono di creare un canone condiviso per cercare di dare omogeneità al mondo verticale che si vorrà porre in essere, affiancando e valutando tutto l'esistente in parete.<br />
Un mondo che sia "pensato" e non totalmente figlio del caso o delle piccole realtà, una attività che possa essere quindi comunicata da chi la svolge e che possa essere integrata dai consigli di chi la utilizza.<br />
Trovare l’unità nel molteplice: dopo lunghe incomprensioni, tra parole che suonavano dissonanti ne è uscita una melodia.<br />
Ascoltiamola quindi, è gratis!<br />
Andiamo a conoscere meglio questa realtà e sapremo come utilizzare gli utili trapani low cost e le forze di un eventuale movimento cinque stelle verticale, perché tutto ciò che crea possibilità, se accompagnata da "conoscenza", facilmente porterà all’armonia.<br />
Ecco anche il perché una buona torta non andrà mai a male finché può essere mangiata da tutti.<br />
Le menzogne o le mezze verità di chi ha il coraggio di sostenere senza vergogna il diritto di difendere un privilegio che non ha ragione di esistere, potrà anche limitare il numero di chi apprezza la torta, ma facilmente la farà anche andare a male…<br />
<br />
* Parole prese in prestito alla saggezza dei nostri nonni<br />
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</div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-76123770883288493442016-12-21T18:21:00.000+01:002016-12-22T19:14:39.721+01:00Apro e chiudo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtCRDnJvKq_ItPmhQbcHd2mxbtEQqDCWAFj2ztMXdSnEAcrZ7OQf0OQ0GlnmsXafXvAZDBt0RAKTpPNkWyBXaFAs70apuGO3Bj0QI3h4fJeb_1ut6Nbh1JYuLH9ZIjIUhZOSe44hKn5x8/s1600/senza+titolo-7942-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtCRDnJvKq_ItPmhQbcHd2mxbtEQqDCWAFj2ztMXdSnEAcrZ7OQf0OQ0GlnmsXafXvAZDBt0RAKTpPNkWyBXaFAs70apuGO3Bj0QI3h4fJeb_1ut6Nbh1JYuLH9ZIjIUhZOSe44hKn5x8/s400/senza+titolo-7942-2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Rose di bosco", Ceredo, Verona.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Da tempo nel linguaggio "da falesia" il verbo "chiudere" ha un significato che non si limita a descrivere il diminuire dell'angolo acuto tra avambraccio e braccio.<br />
Chiudere, oggi, è "chiudere" i conti con una via, archiviarla, registrarla.<br />
Per contro non sembra aver aggiunto significati la parola "aprire", la quale rimane legata alla debolezza muscolare, alla salita da primi di cordata, e in un certo senso preso in prestito all'edilizia, al cantiere.<br />
Sono solo parole, ma dicono di noi, del nostro modo di sentire, di pensare e di agire il mondo.<br />
La sociologia, in special modo quella francese, ha cercato di identificare qualche caratteristica che accomuni gli abitanti di questo "campo" sociale legato al "verticale".<br />
Pare quindi che flirtare con il pericolo possa offrire la possibilità di respirare il "vero sé”.<br />
Gli sforzi di una società come la nostra, sempre tesa a ridurre allo zero le manifestazioni quotidiane di incertezza, sembra soffocare l’individuo.<br />
Ecco quindi la ricerca di ostacoli per ritrovare la pienezza di una vita minacciata dall’assenza di sorprese.<br />
Scalare una montagna offre un'arena alternativa che non sia il posto di lavoro o la routine quotidiana. Lo scopo sarebbe quello di fornire un certo grado di insicurezza per soddisfare le aspettative di qualcosa di inaspettato e di rischioso.<br />
L'incertezza e l'intensità dell’impegno vanno a compensare la calma piatta di un’esistenza senza sorprese.<br />
L'arrampicatore testa la sua capacità di superare la paura e di mantenere il controllo in situazioni di pericolo, o di rischio, per accedere ad un senso di auto-realizzazione.<br />
Resta il fatto che le nostre scelte, i comportamenti e le traiettorie di sviluppo sono in parte inconsce, soprattutto indotte dalle caratteristiche sociali che ci accolgono quando veniamo al mondo o più specificatamente quando entriamo in particolari campi sociali.<br />
I personaggi che il più delle volte si lanciano in queste attività verticali lo fanno per vedersi alla prova in situazioni "volutamente" rischiose.<br />
I motivi per abbracciare questi sport sono tanti, non ultimo la volontà di inserirsi in un certo tipo di società.<br />
Il rischio è qui inteso come la percezione soggettiva del pericolo.<br />
Tagliando tutto con l'accetta, con buona pace di chi ha scritto tanto in materia, potremo dire che "ce la raccontiamo" e successivamente ci illudiamo che sia vera.<br />
A fondamento di tutto sta il rapporto tra il pericolo e le tre declinazioni della rappresentazione soggettiva che ne abbiamo, che condividiamo e che raccontiamo a chi sta fuori da questo campo "verticale".<br />
Una differenziazione concettuale tra il rischio e pericolo è utile per eliminare alcune ambiguità.<br />
Il pericolo si riferisce a una serie di minacce che possono danneggiare gli eventi e che si possono verificare se vengono soddisfatte determinate condizioni o combinazione di fattori.<br />
Il rischio è un modo personale di guardare e immaginare il pericolo.<br />
Il primo è concreto, il secondo vive solo nelle nostre teste.<br />
L'arrampicata già nel materiale che utilizza, è tutta tesa ad eliminare i pericoli mortali, cosa che non sempre vale nell'alpinismo.<br />
Questo "campo" verticale sembra quindi attirare chi condivide inconsciamente le regole del gioco.<br />
Serve una sorta di predisposizione d'animo per accettare un gioco che mette in palio al suo interno, come ogni società del resto, posizioni più o meno di prestigio.<br />
Per posizioni, intendo ruoli che spaziano e si differenziano per il "potere" che rivestono solo ed esclusivamente in questo contesto.<br />
Banalmente, il peso di un neofita non è paragonabile al "peso" di un forte scalatore affermato a livello nazionale, cosi come l'autorità di un chiodatore storico non è paragonabile a quella di un "apprendista chiodatore".<br />
Vuoi per estrazione sociale, vuoi per tempistica dell'ingresso "in campo", vuoi per mille altri motivi, fatto è che muoviamo le nostre scelte partendo da una posizione inconscia, non lo dico io, lo dicono sempre fior di sociologi.*<br />
Loro, parlano di "Habitus", del principio non scelto di tutte le scelte, e affermano che il tutto funziona meglio se in questa lotta per le posizioni pregiate del campo, rimane inalterato lo squilibrio iniziale, meglio ancora se il dominio è legittimato dal dominato come se fosse una cosa naturale.<br />
Sono solo parole... <br />
Dicono che l'"habitus"sia storia incorporata e rimossa che si deposita nel corpo, nei modi di fare.<br />
Riutilizzando la cara accetta: provate a pensare quante cose sono date per scontate oggi in arrampicata, rispetto a quelle che negli anni ottanta scontate non erano, pensate a quante volte controllate gli ancoraggi prima di moschettonare...<br />
Ancora: provate a pensare quanto sia normale, nella vita orizzontale, accettare il fatto che in un mondo di uguali, essere ricco può anche voler dire che in un ipotetico scontro frontale tra un SUV e un'utilitaria, (visti come massimo potere di acquisto dei due protagonisti), muore il povero: ovvio.<br />
Ovvio non è, ma lo diviene quando diventa storia incorporata e rimossa.<br />
Questa "digestione" del rischio che avviene nei gesti quotidiani e la ricerca sui materiali che spinge sempre più verso la sicurezza, per assurdo muove il mondo verticale verso il pericolo.<br />
Chi occupa i posti nobili di questo campo sociale non volendo farsi riassorbire dal gruppo, e avendo un Ondra che chiude a doppia mandata la via di fuga verso la difficoltà e verso il prestigio, spinge "il campo" verso il trad, gli highball e in generale in tutto cio che riavvicina il rischio al pericolo.<br />
Le eccezioni esistono ovviamente ma non "fanno statistica" e se non siete convinti, potete leggere i racconti delle ultime imprese del più famoso arrampicatore italiano che pur di rimanere sulle pagine aumenta la pericolosità delle sue ascese in modo proporzionale al probabile calo del grado di prestazione...<br />
Ci si illude sia libertà, o forse la si vende meglio se la si veste cosi.<br />
Altri ancora, forse i più comodi, si mettono a chiodare, ma questo è un altro discorso.<br />
<br />
La faccio breve, dove voglio arrivare?<br />
Perché tutte queste parole sulle nostre origini?<br />
Perché occorre svelare la parte inconscia, la base di partenza con la quale oggi si approccia l'arrampicata.<br />
E non mi si venga a dire che è solo un problema di nodi e manovre, insomma di cultura da trasmettere attraverso le scuole.<br />
Restiamo ai fatti e diventiamo concreti.<br />
L'economia ha preso un suo posto in questo sport, minandolo in qualche modo alla base.<br />
Rischio residuo ineludibile e larga massa di utenti sono concetti che fanno a pugni: se vuoi la massa devi eliminare il rischio, se elimini il rischio muore il motore originario dell'arrampicata.<br />
La lunga mano economica è accettabile se invisibilmente aiuta tutto il sistema, se rimane radicata nel suo campo e reinveste in esso l'economia e la cultura che produce.<br />
Fondamentale in questo contesto rimane l'equilibrio comunicativo tra le parti.<br />
Si tratta di pensare, di veicolare immagini in grado di creare un filo conduttore capace di "aprire" a un futuro che non sia fuorviante.<br />
Aprire, cedere, è accettare l'evidenza dell'inutilità del resistere.<br />
<i>"Insomma lo spirito (dell’arrampicata) non si può far resuscitare, è quello che è, ed è un po’ figlio dei suoi tempi, anche se è sempre possibile guardare in avanti ed aprirsi a qualcosa che sia nuovo, aldilà dell’economico, anche senza demonizzare il lato economico pensando che tutto ciò che c'è di sbagliato derivi da esso"***.</i><br />
Le cose buone da sempre aprono al mondo, ma per un climber, aprire, suona spesso di sconfitta.<br />
Chiudere è vincente e rassicurante.<br />
Fare gli struzzi, per cominciare a giocare su cose che si facevano cinque lustri fa, poggia su una storia dimenticata a parole ma riassunta nei gesti.<br />
Più concretamente: sono cambiate le poste in gioco, le posizioni di potere e le posizioni di ingresso in questo campo.<br />
Si "vola" in palestra senza pensieri, si provano passaggi estremi cadendo su materassi.<br />
Il gesto migliora ed ecco che piovono gli 8c da fotografare, le performance da pubblicare sulle riviste.<br />
Ma quel gesto si compie su fissi che gridano pietà, su maillon logori e fettucce prossime in modo asintotico alla pensione.<br />
Il rischio non viene più percepito, riassunto quasi a livello di postura, cristallizzato in un grido strozzato a sottolineare il passaggio difficile.<br />
Rimane solo la performance.<br />
C'è il racconto epico, i tentativi, l'allenamento, il sogno coronato, c'è pure la foto del gesto atletico.<br />
Nella foto cozzano, la cura dell'allenamento, i relativi muscoli scintillanti e lo stato infame dei fissi.<br />
Sarò antico, ma la pornografia verticale dei corpi in tensione non mi tocca tanto quanto lo stato del supporto su cui questa si svolge.<br />
Il mio sguardo va alla ormai data per scontata sicurezza, affidata ai rinvii nuovi dello sponsor che battono su maillon corrosi dei vecchi fissi, questo quando le cose vanno bene... di altri orrori lascio a voi la ricerca nelle riviste di settore.<br />
Sono solo parole, ma con le parole ci comunichiamo il mondo.<br />
L'invito è quello di aprire, iniziando a raccontarlo in modo più onesto: meno epica, meno eroi.<br />
Se uno spazio di libertà esiste, necessario per confrontarsi con le scelte, lo si trova nel perdersi fuori dall'abitudine, nel sapere che ogni tassello messo potrebbe essere quello che trattiene il tuo errore.<br />
Hai un bel insegnare i nodi e tutto il resto se poi non ricordi che arrampicare è cercare, mettersi in gioco in modo singolare con gli appigli e gli appoggi di un tiro.<br />
L'inutile gazzarra competitiva che viene inscenata ogni week-end sotto quei soliti 4 tiri comodi imparati a memoria, potrebbe essere protetta da quel solo tassello in cui si aprono le mani.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdQJFeM4Tqxi1eJmuumZpwqJ699hMGPjiIEOy7AaodpIvzEVQq4Y_SfmbcUsky-D3lk9QtIWToQ42TFDzRwAERx1etbm0fGf_kQvm-x1Xv7cTaAH4M2HB9zy9AVAemb5CalUKUTeckOXQ/s1600/Schermata+2016-12-21+alle+02.02.44.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdQJFeM4Tqxi1eJmuumZpwqJ699hMGPjiIEOy7AaodpIvzEVQq4Y_SfmbcUsky-D3lk9QtIWToQ42TFDzRwAERx1etbm0fGf_kQvm-x1Xv7cTaAH4M2HB9zy9AVAemb5CalUKUTeckOXQ/s400/Schermata+2016-12-21+alle+02.02.44.png" width="195" /></a>Se, di tutto, rimane solo la prestazione atletica, hai un bel parlare di fissi, di usura da muolinette in catena...<br />
Non puoi credere di far passare un messaggio a parole senza accompagnarlo con il gesto, sarebbe poco credibile non aver nello zaino un fisso inox, e magari una ghiera da dedicare alle moulinette attaccata all'imbrago.<br />
Non puoi fare passare il messaggio se tu, azienda che promuovi l'arrampicata, non sensibilizzi i tuoi atleti a produrre foto in grado di veicolare un messaggio corretto: intendo quindi prodotti nuovi, rinvii nuovi e fissi nuovi; perchè soprattutto attraverso le immagini si veicola un pensiero.<br />
Invece non ci si pone nemmeno il problema, incorporato e riassunto nei gesti.<br />
La logica dei tiri chiusi, o da chiudere, porta ad un degrado appropriativo, capitalista e personale.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7AM8RFYJlIThFM-xSBL53wllIn6pT9SnbgZAePw8gfrsHbXnoXAaZ1zFpNVzg8fFNtNQ6_VJae9ZhzeoUBsf-yhDZH3WWqh3t_rigrq1pE3AAKBn6gFHeJJ64luxhUMcS27oO6fvcr8/s1600/Schermata+2016-12-21+alle+02.03.01.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir7AM8RFYJlIThFM-xSBL53wllIn6pT9SnbgZAePw8gfrsHbXnoXAaZ1zFpNVzg8fFNtNQ6_VJae9ZhzeoUBsf-yhDZH3WWqh3t_rigrq1pE3AAKBn6gFHeJJ64luxhUMcS27oO6fvcr8/s400/Schermata+2016-12-21+alle+02.03.01.png" width="193" /></a>Occorre cambiare questo racconto per tornare al rapporto tra roccia e uomo, tra problema e risoluzione, spaziare fuori dai numeri proposti dai gradi e portare un po di magnesio fuori dalla nostra abitudine.<br />
Solo cosi hanno senso le falesie da 300 tiri, diversamente ne bastano 4 di tiri, magari mal-gradati, per far contenti i criceti che raccontano quello che vive nella loro testa...<br />
Salvo poi non raccontare del muso lungo che appare quando un 6b non ci fa passare mentre ci raccontiamo che l'aver chiuso un 8a fa di noi un top climber.<br />
Non raccontiamo che il socio condivide lo stesso interesse comune per questa sciocchezza ed è quindi un complice.<br />
Non raccontiamo agli altri, fuori da questo campo, che in realtà il rischio è minimo ed è legato all'ambiente e che raramente in arrampicata sportiva il rischio si avvicina al pericolo.<br />
Ripeto: lo spirito dell’arrampicata, oggi, è quello che è, ed è un po’ figlio dei suoi tempi, la distanza rischio/pericolo è sempre più dilatata.<br />
Per ritrovare quelle sensazioni originali sarebbe il caso di rivolgersi ad altri sport.<br />
Pare incredibile ma "<i>le parole sono piccole macchine esatte, [...], se uno non le sa usare, tanto vale che non le usi, è meglio per tutti che si rassegni a restare quello che è, cioè un rozzo animale che a fatica indica col dito le cose cercando di ricordarsi qualche fonema che le significhi, ma senza lamentarsi poi se la gente lo prenderà a calci come un cane randagio</i>".**<br />
Aprire è far cadere la maschera: quel rischio raccontato non ha senso farlo abitare ancora in questo campo, perché se ancora lo troviamo in parete, è spesso per incuria.<br />
Lasciare che il tutto evolva è contaminazione, è l'intervento di richiodatura di Ceredo con fondi europei, è l'idea del fotografo che arma i trapani, è l'idea... anche dell'economia, ma poco importa, perchè è l'idea di Nicola, di Mauro, di Gianpaolo, idee che ancora una volta sono trasversali, tese a tagliare le chiusure che questo mondo verticale vive con orgoglio.<br />
Certo non sarà mai un parco giochi, il pericolo rimane, ma la società ha l'obbligo di pensare e di fornire risposte alla realtà che si afferma.<br />
L'apertura è far luce sui 25 anni di storia, ricordare perché ci muoviamo oggi in questo modo sul verticale.<br />
Aprire è riproporre con garbo e cura la vecchia maglietta del Ceredo Climbing Team, per armare di nuovo i trapani che ne abbiano titolo, magari anche legale, per conservare Ceredo.<br />
Perché le parole devono essere esatte ed è il caso di affermarlo: "chi chioda non è sempre da ringraziare".<br />
I tempi sono cambiati, i tempi per raccontare questa nuova storia sono ormai maturi.<br />
Solo una fascetta avvolge una maglia e racconta la memoria di ciò che abbiamo assorbito e dimenticato.****<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlTmlcrmjIpx4yiukyYQSnrFfuNuCYI4J8ZwzV4ysiG2lJ9FxuHjjEIVZVIa7cwoTmYANiruU5EchPy1nsylfvUs9rshcfQm5YaWbLBOofXoq7V3n1MjXWRUP0Osmk0GVkM0p3_EFQRdQ/s1600/senza+titolo-7795.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlTmlcrmjIpx4yiukyYQSnrFfuNuCYI4J8ZwzV4ysiG2lJ9FxuHjjEIVZVIa7cwoTmYANiruU5EchPy1nsylfvUs9rshcfQm5YaWbLBOofXoq7V3n1MjXWRUP0Osmk0GVkM0p3_EFQRdQ/s320/senza+titolo-7795.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
è solo questione di parole?<br />
forse... ma anche lo fosse è una questione che apre e non chiude.<br />
Da un vecchio hard disk spunta questo documento riesumato e trasformato in "documentario", (oggi i video si fanno in altro modo e con altri mezzi).<br />
Luca Gelmetti sale il 15 Maggio 2003 la via "Nagai" 8c al Covolo.<br />
"Nagay" è una via chiodata da Marco Savio, ha un nome di fantasia che nelle intenzioni del chiodatore doveva tradurre in "lettere" un grido di battaglia simbolico.<br />
La visita di forti climber giapponesi ha ricondotto il nome "Nagay" ad un significato sensato, mutando la "y" in "i".<br />
Oggi è per tutti "Nagai", ma fuori dai social e dalle graduatorie web, per chi conosce la storia, resterà a lungo "Nagay".<br />
E' questioni di nomi, "Nagai" o "Nagay" non è la stessa cosa: chi "chiude" le vie, annota "Nagai" sui social e la fa "consigliare" alle radio di settore... alimentando un'economia parassita.<br />
Chi sale "Nagay" annota sul suo diario personale e sostituisce i fissi logori prima della performance, alimentando un'economia trasversale, utile a tutti perché tiene aperto un mondo.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" mozallowfullscreen="" src="https://player.vimeo.com/video/196401110" webkitallowfullscreen="" width="640"></iframe>
<a href="https://vimeo.com/196401110">Nagai</a> from <a href="https://vimeo.com/kingrockvideo">Mountain View</a> on <a href="https://vimeo.com/">Vimeo</a>.<br />
Riprese di Emanuele Pellizzari.<br />
Musica: "Block Rockin' Beats" - The Chemical Brothers.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAplFgCQ2yEEolFghpnhOUwj-0I64cSbHpM4A4hCRqh2OrwaEIXQRWgCtMnLE_Nftqpl0gLwnJfCJOOPHgTsolxRS2-aewX_dcRNtlx39-01SRq9WcApQuG9I1Dr7ju8LNe5oC8DvMmOo/s1600/Schermata+2016-12-21+alle+12.03.16.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAplFgCQ2yEEolFghpnhOUwj-0I64cSbHpM4A4hCRqh2OrwaEIXQRWgCtMnLE_Nftqpl0gLwnJfCJOOPHgTsolxRS2-aewX_dcRNtlx39-01SRq9WcApQuG9I1Dr7ju8LNe5oC8DvMmOo/s400/Schermata+2016-12-21+alle+12.03.16.png" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="text-align: start;"><i>Per la cronaca già nel 2003 era buona prassi di Luca sostituire i fissi logori delle vie che avrebbe in seguito tentato di salire.</i></span><br />
<span style="text-align: start;"><i><br /></i></span>
<br />
<div style="text-align: left;">
note:<br />
<br />
- * Alcuni concetti sono grossolanamente riassunti da: <a href="https://sociologies.revues.org/3121#tocto1n2">https://sociologies.revues.org/3121#tocto1n2</a><br />
altri provengono dal pensiero di Pierre Bourdieu.<br />
- ** Cit: "Smith & Wesson" di Alessandro Baricco.<br />
- *** Cit: "Vinicio Stefanello" via Skype.<br />
- **** Le magliette si trovano presso il negozio "Turnover" interno al "King Rock".</div>
</div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-44124888397016141702016-09-16T10:39:00.001+02:002016-09-16T10:39:49.750+02:00Tocati 2016<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7sr0vJlKUinucWDn_tFmNYoJXqheQfdM2lyDcv7jur_R5efPBUY9SuvdnRVevX9rwsdzK6lGWlZAPpuMwIdrP2_P3bMiZ1AMiE9tiJclcf90bVFCIL1qsy7jX8Gfn2Lsa4RAdJQzvb84/s1600/ponteCatena-1763.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7sr0vJlKUinucWDn_tFmNYoJXqheQfdM2lyDcv7jur_R5efPBUY9SuvdnRVevX9rwsdzK6lGWlZAPpuMwIdrP2_P3bMiZ1AMiE9tiJclcf90bVFCIL1qsy7jX8Gfn2Lsa4RAdJQzvb84/s400/ponteCatena-1763.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.calendario-arrampicata.it/" target="_blank">foto Mauro Magagna</a></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Strano destino, le stesse motivazioni che avevano spinto a disertare il "Tocatì 2015" ci hanno portato ad essere presenti quest'anno.<br />
Si era parlato di salire Castelvecchio, avevano proposto altre location...<br />
Ecco, nulla di tutto questo.<br />
Si torna sul lungadige San Giorgio a salire quei boulder, quelle sequenze di appigli, che sono state dimenticate e seppellite da mille altri movimenti fatti in questi anni..<br />
Il conosciuto che dimenticato può essere riscoperto come nuovo... vabbè...<br />
Riciclo questo <a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/tocati2012.pdf" target="_blank">pdf</a> del 2012, i boulder sono ancora quelli, loro non parlano e quindi non invecchiano.<br />
<br />
<a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/tocati2012.pdf">https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/tocati2012.pdf</a><br />
<br />
Non c'è il contest, non ci sono i premi del 2012, tutto il resto è ancora valido e attuale.<br />
<br />
Altre informazioni le trovate sul sito ufficiale del <a href="https://tocati.it/programma/street-boulder/" target="_blank">Tocatì</a><br />
<br />
Abbiamo 6 crash, i boulder sono alti, qualche crash in più può essere utile: se ne avete, portateli!Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-53801597684606120002016-06-15T16:03:00.001+02:002016-06-15T16:03:58.027+02:00Sogno all'incontrario: Ceredo Falconi<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJfl7cnnxo3iAty5-zYv2XWdiTyAkz4FKP-pYdT_Ep7P8EIw5K3QZV2EtzZspg4DafFk4WVwL9pm2E2KeNxPkvviYu5D-VhIyzHx13OitUEPt5xCcKYyv422glhW3TIJnYYOcHGkJ2uFs/s1600/francescoFontebasso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="chicco" border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJfl7cnnxo3iAty5-zYv2XWdiTyAkz4FKP-pYdT_Ep7P8EIw5K3QZV2EtzZspg4DafFk4WVwL9pm2E2KeNxPkvviYu5D-VhIyzHx13OitUEPt5xCcKYyv422glhW3TIJnYYOcHGkJ2uFs/s400/francescoFontebasso.jpg" title="ceredo falconi" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Francesco Fonte Basso "la lacrima di Polifemo"</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: inherit;"><em style="color: #1b1b1b; max-width: 100%;"></em>Ogni tanto scrivo, le virgole sempre a caso, gli apostrofi scelti con il dado.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Pubblicato su <a href="http://www.planetmountain.com/it/notizie/arrampicata/falesia-ceredo-falconi-sogno-all-incontrario.html" target="_blank">Planetmountain</a> il 13/06/2016, ne lascio traccia anche sul mio "vecchio" blog...</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<div>
<div>
<i>“Ho fatto un sogno, un sogno all’incontrario…</i></div>
<div>
<i>Ho fatto un sogno, un sogno poco serio.</i></div>
<div>
<i>Ho sognato che tutto quello che andava male andava bene,</i></div>
<div>
<i>e tutto quello che andava bene andava male...</i></div>
<div>
<i>andava quasi tutto bene!”</i> <span style="font-size: x-small;">(cit. Paolo Rossi)</span></div>
</div>
<div>
<br /></div>
</div>
<br />
<div>
<span style="font-family: inherit;">Ho sognato Ceredo, ma la parete era più bassa, meno strapiombante della solita Ceredo. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Era una falesia disposta ad “L”, con un lato ad est ed uno a sud, buona per ogni stagione, calda d’inverno e ventosa d’estate.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"> In trecento metri di sentiero sotto la parete, si alternavano varie tipologie di roccia: dalle canne alle placche grigie, dalle colate grigiastre a buchi ai muri gialli ricoperti di tacche. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Ho sognato una cosa strana, un specie di disco rotto nel quale alcuni scalatori storici, <b>Francesco Fonte Basso</b> e <b>Michele Campedelli</b>, ad ogni passaggio dalla provinciale che solca l’altro lato della valle, con lo sguardo rivolto a quel pezzo di roccia, ripetevano il solito cliché: “dobbiamo passare sotto quella parete !”…“dobbiamo passare sotto quella parete!” ...“dobbiamo…”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"> Erano almeno dieci anni che quel “dobbiamo passare” si ostinava a non divenire “siamo passati”.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Nel mio sogno tutto storto, in un giorno di pioggia, un giovane, <b>Andrea Simonini</b></span><span style="font-family: inherit;"> - ammesso che un 30enne possa ancora essere etichettato con la parola “giovane” senza far torto ai giovani - faceva la cosa giusta, arrivando dal sentiero sbagliato sotto la parete dei "dobbiamo...".</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;"> Le foto di quella falesia iniziarono a circolare sui social, quei social tanto odiati e osteggiati dai climber/chiodatori della vecchia guardia, ammesso che esista qualcosa a cui fare la guardia!</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Ad un certo punto, irrompe nel sogno un fotografo di professione, <b>Mauro Magagna</b>: “voglio fare qualcosa per l’arrampicata! Voglio regalare qualcosa a questo sport che mi ha dato tanto”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Ho sognato un calendario fuori dai canoni, in formato landscape, dove il protagonista non è l’arrampicatore, bensì l’arrampicata e l’ambiente, dove ognuno si può facilmente immedesimare.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Un calendario dove, nella maggior parte dei casi, la foto avrebbe senso anche senza l’arrampicatore, dove lo scalatore potrebbe essere un “<b>Bruno Fornari</b>” qualsiasi…</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Nel mio delirio onirico, Mauro/messia, prometteva tutto il ricavato dal calendario in favore di un progetto che rispettasse poche e precise “leggi”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Le linee guida tracciate da Mauro erano: che la falesia fosse pubblica, visibile su internet, chiodata con “lo stato dell’arte”, ovvero inox su tasselli, placchette e soste, e che fosse per quanto possibile, vista la qualità della roccia, un terreno “sportivo”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">L’ultimo comandamento del messia/fotografo imponeva che si chiodassero vie “per tutti i gradi”.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">La cosa era così strana che sponsor come <b>Marmot</b> e <b>Wild Climb</b> avevano preferito sponsorizzare il calendario fotografico piuttosto che investire direttamente in una falesia. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Da questa folle idea, erano spuntate piastrine e tasselli che simbolicamente portavano dentro il nome di ogni acquirente del calendario.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Nel mio sogno poco serio spariva una volta per tutte la boriosa retorica per cui il chiodatore, padre padrone e guru di ogni falesia, “è sempre da ringraziare”… sempre, a priori.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Questa volta era il chiodatore che ringraziava tutti quelli che avevano partecipato al progetto fotografico per la possibilità di poter chiodare con materiale inox marchiato "CE". </span><br />
<span style="font-family: inherit;"><b>Andrea Simonini, Francesco Fonte Basso, Gianluca Bellamoli, Giacomo Duzzi, Bruno Fornari e Andrea Tosi</b>, erano la lunga mano di tutti gli acquirenti del calendario: i veri proprietari dei tasselli messi in mano ai chiodatori. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Si usciva in questo modo dalla privata idiozia e si entrava finalmente nel mondo pubblico.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">I chiodatori erano tanti, non si rubavano le vie e chiodavano senza tradire il consenso che in qualche modo li aveva eletti.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Le idee divergenti erano riassunte e trovavano un accordo sotto la parola <b>responsabilità</b>, che magari ognuno interpretava a modo proprio, ma questo bastava a far rispettare le regole imposte dal progetto.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Era un sogno a testa in giù...</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Era un sogno limpido, dove l’attenzione si spostava dal grado e dalla performance, allo stato di salute e di sicurezza di questo o quel tassello… che potrebbe essere il tassello che corrisponde al calendario che abbiamo appeso a casa, o in cantina o semplicemente dimenticato nello scatolone della carta da buttare. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Era perfetto, preciso: era estendere il più possibile la proprietà di una falesia verso i fruitori, era responsabilizzare gli arrampicatori.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Era il 2014 e in poco più di 6 mesi spuntarono una sessantina di itinerari. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">Alla fine mi sono svegliato, oppure mi sono addormentato.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Fatto è che Ceredo Falconi esiste, é reale, più o meno così come ho sognato.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Questo “esperimento sociale”, l’idea che sta alla base di questa falesia, ha aperto nel territorio veronese le porte ad altri sogni, tutti legati in modo indissolubile al passaggio che questa attività sta vivendo nel suo perdere lo status di “terreno d’avventura”. </span><br />
<span style="font-family: inherit;">E’ ancora presto per parlarne, qui a Verona si sta ancora sognando.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Si immagina, tutti riuniti intorno ad un tavolo, un futuro possibile.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><i>“Dicono che c'è un tempo per seminare</i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><i> e uno più lungo per aspettare</i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><i>io dico che c'era un tempo sognato</i></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><i> che bisognava sognare”.</i></span><br />
<span style="font-family: inherit;">Pillola rossa o pillola blu?</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Matrix o Cartesio?</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Il finale della canzone di Fossati mi desta oppure mi addormenta…</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Sogno o realtà che fosse ho infilato le scarpette.</span></div>
<div>
<span style="font-family: inherit;">Scalavo.</span></div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-43442651213688185042014-02-18T14:34:00.000+01:002014-02-18T14:34:03.753+01:00Avesa, ultima chiamata... Sabato 22 Febbraio, ore 13.00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF2ACMEr6sT_0HjulrVRbvb3xboR8AEMYBXlbWh700j3drWiXcEbtZpENFsfMO0UYHf-YKArC_yCgS3NlnFyijPCnJNBaEIy5vw6pJ1cuBz4-5e8ytEzCC469eoyx2fIQT6YN_g5_NY34/s1600/avesaBoulder-3656.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgF2ACMEr6sT_0HjulrVRbvb3xboR8AEMYBXlbWh700j3drWiXcEbtZpENFsfMO0UYHf-YKArC_yCgS3NlnFyijPCnJNBaEIy5vw6pJ1cuBz4-5e8ytEzCC469eoyx2fIQT6YN_g5_NY34/s1600/avesaBoulder-3656.jpg" height="266" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto | Mauro Magagna</td></tr>
</tbody></table>
Era Novembre... e non si pensava di finire a Febbraio.<br />
Avevo scritto questo, copia e incolla, solo la data è stata aggiornata:<br />
<br />
Polifemo sta alla meteorologia come lo strabismo sta alle previsioni meteo...<br />
Forte di questa frase riciclata e corretta per i miei bassi scopi,<br />
ricordo che:<br />
<div style="text-align: center;">
Sabato 22 Febbraio 2014</div>
<div style="text-align: center;">
ore13.00</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">proviamo a radunare un po di climber ai "busi bassi" di Avesa.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Sfidiamo il meteo, certo...</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">ma la strada per la saggezza passa dalla follia e dall' eccesso, mentre la prudenza è una zitellona ricca e brutta corteggiata dall' incapacità...</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Per l' occasione ho fatto un pdf per mettere su carta quello che fino ad oggi è stata solo tradizione "orale".</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Ho elencato a grosse linee le salite classiche della parete, non tutte, ma forse le più evidenti... ho violato anche il </span>copyright della vecchia guida, per far passare un po di storia ai giovani tritraprese che oggi frequentano il king....</div>
<div style="text-align: left;">
Dovessi finire in galera ricordate che mi piacciono le arance...</div>
<div style="text-align: left;">
Trovate il <a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/avesa.pdf" target="_blank">Pdf a questo link</a></div>
<div style="text-align: left;">
esiste pure un <a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/avesa.ibooks" target="_blank">ibook.... </a><br />
ma per favore non chiamatela "guida"...<br />
La guida è un testo "tecnico", preciso... non un pdf fatto in fretta come il mio.</div>
<div style="text-align: left;">
Avesa, un luogo estremo, non nel senso usato oggi per farsi pubblicità sui giornali locali, ma nel senso che in pochi metri quadrati si scontrano etiche e modi di intendere l' arrampicata...</div>
<div style="text-align: left;">
Si passa infatti dalla zona boulder integra e intoccata da tasselli o spit, ai fronti di cava che hanno visto crescersi addosso sassi e scavi in tempi in cui finalmente la colla e lo scalpello erano tornate nella sacca dello scultore, o del marmista....<br />
é anche il luogo "fuori porta" abbandonato dai più, ma che torna in auge e si affolla solo in occasioni di corsi... quindi anche la frequentazione passa da un estremo all altro.</div>
<div style="text-align: left;">
tant'è...<br />
Il problema rimane sempre il solito... l'esempio che si da... la possibilità che nessuno fraintenda...ognuno prende ciò che vuole, in questo luogo convivono sassi incollati e roccia non "spittata", la frequentano professionisti che per i loro corsi piantano tasselli fregandosene della "storia" e neofiti che potrebbero fraintendere i sassi incollati... come del resto non li capisco io, con la sola differenza che un esempio del genere io lo confino in un determinato contesto, mentre qualche neofita potrebbe prenderlo come esempio per aggiungere un qualcosa a qualche itinerario in cui la natura è stata povera di prese...<br />
L'allenamento, il saper far fatica salverà il mondo, non la colla....</div>
<div style="text-align: left;">
ma oggi niente polemiche anzi...</div>
<div style="text-align: left;">
questa è la possibile sfida finale...."strassabuele"... sappiatelo...</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/80055447?color=ff9933" webkitallowfullscreen="" width="480"></iframe> <br />
<br />
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-9197968954424599142014-01-08T13:14:00.002+01:002014-01-09T16:14:02.281+01:00Nuovo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizCjcQqPlfnWyYHG1rC7Ko8Eb1tgawSbz5jO63tYmnNLlwRrcDlM8wUwAPZ-iHp2wF91XcUI8cxLNwHbxDuIS3SHG-LmgluPybuXo4ozgIUcXdRo7uMeI0lepDH6aCP-CTvno83u-p3wM/s1600/catena.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizCjcQqPlfnWyYHG1rC7Ko8Eb1tgawSbz5jO63tYmnNLlwRrcDlM8wUwAPZ-iHp2wF91XcUI8cxLNwHbxDuIS3SHG-LmgluPybuXo4ozgIUcXdRo7uMeI0lepDH6aCP-CTvno83u-p3wM/s1600/catena.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
<br />
Duemilaquattordici.<br />
Il nuovo.<br />
A leggere le testate web che parlano di montagna, la parola più ricorrente è "nuovo" o ben che vada la sua versione femminile: "nuova".<br />
Cinicamente parlando trovo il tutto un vecchio retaggio culturale che in tempi non lontani portava a stendere lenzuola dopo la prima notte di nozze...<br />
Essere i primi...<br />
Parlando di arrampicata il 2013 è finito male, il tema "sicurezza" è tornato fortemente alla ribalta con tutta la drammaticità del caso.<br />
I velati tentativi di proporre in modo "soft" il "come-si-assicura-il-compagno-di-cordata" non sembra dare i risultati sperati.<br />
E mentre la dea bendata, che ci vuole bene, si aiuta anche con le mani per non vedere come si utilizzano i freni, noi continuiamo a imitarla, con la sola differenza che per non vedere mettiamo la testa sotto terra come farebbe uno struzzo.<br />
In questa spirale evolutiva che sta vivendo l' arrampicata, stiamo forse perdendo di vista il punto di origine e quindi il cardine del nostro sport, ovvero la ripetibilità dei gesti, la possibilità di migliorare provando e riprovando.<br />
A mio modo di vedere due sono le strade da percorrere per arrivare a questo risultato:<br />
La prima è tornare al dolore potenziale che può vivere una cordata intesa come scalatore e assicuratore.<br />
Occorre tener ben presente i rischi fisici di chi viene assicurato male e i rischi psichici di chi assicura male.<br />
Non voglio puntare il dito sulla capacità di far "sicura".No.<br />
Potrebbe accadere a chiunque di sbagliare.<br />
Si tratta di ridurre al minimo la percentuale di errore, attraverso procedure ben oliate nell' assicurare correttamente, (esistono a riguardo precise indicazioni delle case costruttrici di freni, quasi sempre ignorate) e aver presente che in certi contesti particolarmente "sportivi" è meglio controllare la voglia di star attenti per 5 minuti piuttosto che lo stato di "ghisa" dell avambraccio.<br />
Sarebbe lunga la discussione e forse lo sarà, torneremo sul tema con più materiale (anche video) ma le statistiche degli incidenti indoor parlano chiaro.<br />
La seconda strada è mettere in sicurezza tutto l' esistente, questa mania di mettere al mondo "nuove vie", "nuove aree", sta rendendo orfani tanti siti d' arrampicata.<br />
é un continuo sfornare figli, ma poi... chi li cresce?<br />
Fosse altrove,(leggi Africa), forse se ne occuperebbe la comunità, ma qui, da noi, questo concetto non c'è, e si vede.<br />
Le vie hanno un aspettativa di vita più lunga dei loro chiodatori e se non si provvede ad alimentare di attenzioni una falesia... beh la natura torna a riprendersi gli appigli prima e gli ancoraggi poi.<br />
é solo questione di tempo.<br />
Un segnale positivo, è comunque arrivato.<br />
Non ha fatto notizia perché non poteva essere "bollato" con la parola magica "nuovo", e invece doveva essere "La Notizia", più dell' apertura di nuovi itinerari...<br />
Parlo di richiodatura, di sostituzione di un tassello particolarmente marcio, e di tanti altri che avevano intrapreso la stessa strada verso l'inaffidabilità.<br />
La via in oggetto è la classica di Castel Presina :"Baby Doc", gli autori del gesto sono <a href="http://andreasimonini85.wordpress.com/" target="_blank">Andrea Simonini</a> e Giacomo Duzzi,<a href="http://andreasimonini85.wordpress.com/" target="_blank">(http://andreasimonini85.wordpress.com)</a>, che oltre a sfornare nuove vie, hanno il buon senso di porre rimedio a quello che magari in tanti hanno visto, ma che nessuno si è preso la briga di sistemare.<br />
Credo sia giunta l' ora di smettere di osannare il nuovo, un gesto come questo, come la richiodatura di vecchi siti o vecchie vie, è un avanzamento verso uno sport più maturo.<br />
Salvaguardare il vecchio, rende più valore al nuovo, toglie quel vago sapore consumistico che tante volte marchia l' apertura di nuove vie, che di nuovo non hanno niente e di cui, spesso, non se ne sente il bisogno.<br />
Il "nuovo" per essere tale, deve portare veramente dentro una novità, altrimenti diventa possedere/marchiare la roccia, che prima o poi è destinata a finire.<br />
I tempi sono maturi per valutare quanto valga la pena pigiare sulla acceleratore delle nuove aperture.<br />
Inizialmente si chiodava per estetica o per aggiungere un qualcosa alla difficoltà, oggi aggiungere al 9b+ è affare arduo e decisamente elitario, val la pena pensare quindi a cosa si sta realmente aggiungendo mentre si farcisce di tiri una falesia come fosse un bignè o aprendo nuove aree che niente aggiungono ai numerosi tiri esistenti.<br />
Ben che vada, la sola cosa evidente è l'incuria a cui andranno incontro i siti meno recenti.<br />
La frequentazione delle grandi classiche espone a rischi potenziali tanti scalatori che arrivando da lontano e non hanno modo di conoscere lo stato della via.<br />
Arrivano magari consultando i siti in gran voga, dove vien facile reperire informazioni sulla "performabilità" di questo o quel tiro, e quando arrivano spesso non hanno la cultura per valutare lo stato di manutenzione degli ancoraggi... tant'è le vie diventano classiche per motivi a volte oscuri, un tassello si ossida per motivi molto evidenti.<br />
Iniziano ad essere tanti gli ancoraggi che "saltano" sollecitati in fase di schiodatura, e qualche effetto sulla psiche... lo fa.<br />
Per non commettere l' errore fatto nel campo utilizzo freni, voglio espressamente fare terrorismo, per vedere se sparando in aria qualcuno prende paura e inizia a pensare che forse... può capitare anche a lui, che vale la pena diventare coscienti, che non ti salva lo scalare solo nei week end.<br />
Oggi ho sicuramente torto, ma il tempo è dalla mia parte, si tratta solo di anticipare gli effetti nefasti che la distrazione potrebbe avere sui nostri corpi o sulla nostra mente.<br />
Detto questo, buon 2014, ma per favore, non parliamo di "nuovo" anno, teniamo a mente da dove arriviamo e cerchiamo di fare in modo che il "passato" non torni a farci del male, fisico o psichico.<br />
Andrea Tosi.<br />
<br />
<br />
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-67572783489607091762013-12-06T16:25:00.003+01:002013-12-06T16:48:58.624+01:00l' anagrafe secondo "Seve" Scassa.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsTq1B7ENa31D0FA2Tn8OaHW2ZOFpID7MNhIOSV-4yVUXbJCNsPPA-B9NOhuuZpycZ32EC6FWDHvEpWyOetk07VpARmI9WsOht9TT57rgsG33REKDlfM0JORlkTUO5YltmxOXNy9IcIIo/s1600/IMG_7629.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsTq1B7ENa31D0FA2Tn8OaHW2ZOFpID7MNhIOSV-4yVUXbJCNsPPA-B9NOhuuZpycZ32EC6FWDHvEpWyOetk07VpARmI9WsOht9TT57rgsG33REKDlfM0JORlkTUO5YltmxOXNy9IcIIo/s400/IMG_7629.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
"La gente preferisce prendere decisioni reversibili piuttosto che irreversibili perché non si rende conto che potrebbe essere molto più soddisfatta delle seconde"<br />
Citazione profonda per dire che l"Avesa Amarcord" passa definitivamente al 2014... inutile tentennare.<br />
Troppi impegni:<br />
Il primo in ordine temporale porta la data 19/12/2013 ovvero la tappetta del "Bloccati".<br />
Il secondo in linea cronologica ma primo in ordine di importanza, è dedicare tempo a "Ceredo".<br />
Gli anni passano e spesso fidarsi della tradizione è una cosa negativa....<br />
Ecco quindi la scelta coraggiosa di provare a fare un lavoro irreversibile , cambiando tutta ,(quindi non a pezzetti), l' intera attrezzatura che protegge l' arrampicare nel settore principale di Ceredo.<br />
Maggiori dettagli su questa "operazione" saranno resi noti prima possibile.<br />
Rimane lo stupore nel notare quanti arrampicatori rimangano "spettatori" di queste discussioni sul futuro della nostra attività passata ormai a tutti gli effetti sotto la definizione "sport".<br />
Vari tentativi e tanti pensieri sono passati nella mia mente, tutte cose nate da un semplice immaginare l' arrampicata tra vent'anni... spesso se non sempre ho sbagliato i toni o la misura, di sicuro non ho mai visto nascere una discussione costruttiva.<br />
Siamo ancora a metà strada tra la passione ed il business, siamo ancora a chiedere contributi gratuiti per poter arrivare a vendere qualcosa... e non parlo solo di cose materiali.<br />
Nonostante tutto, le realtà che sono nate nel mondo arrampicata, si sono mosse in maniera autonoma ma adeguata al peso che hanno nell'ambiente "scalata".<br />
No federazioni, no club, ma individui che non si confondono con il gruppo.<br />
Un plauso particolare a <b>Severino Scassa</b>,( <a href="http://www.sevescassa.it/news.htm">http://www.sevescassa.it/news.htm</a> ), che con precisione e tanto di dettagli ha iniziato una sorte di anagrafe delle sue vie, una specie di passaggio di consegne verso un futuro "sportivo" e meno avventuroso, perché questa è la realtà della nostra attività, inutile resistere ad un cambiamento spontaneo come quello che stiamo osservando nel mondo climb.<br />
Perché purtroppo a noi non è concesso il lusso di chi pratica ciclismo su strada, dove trovare asfalto è scontato, dove la manutenzione è delegata al comune, provincia, regione o stato...<br />
Chi inizia a scalare oggi paga forse questo tipo di ragionamento... il delegare.<br />
Ad ogni modo il messaggio sarà meglio compreso nel prossimo futuro, i processi di ossidazione richiedono solo tempo...<br />
Perché un tassello non si semina e la piastrina non è un frutto che nasce da un ramo filettato M10 o M12.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/81091424?color=ff9933" webkitallowfullscreen="" width="480"></iframe><br />
<br />
<div style="text-align: left;">
P.S.</div>
<div style="text-align: left;">
Prosegue il tour di Mauro Magagna e del suo calendario.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Il 13/12/2013 alle ore 20.00</div>
<div style="text-align: center;">
Mantova e il suo "My Wall"</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
ospiteranno la presentazione dell iniziativa di Mauro.</div>
<div style="text-align: left;">
Trovate tutte li info su <a href="https://www.facebook.com/events/1396180420627273/?previousaction=join&ref_dashboard_filter=calendar&source=1" target="_blank">FB</a></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
</div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-87075707071425125972013-12-02T11:29:00.000+01:002013-12-02T11:47:25.963+01:00Risultati del "raduno-pro-calendario"<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsyghJeIWjR777C4nWQEUs8dQtPLBofouLF9vL5vxLkwhhb4WKacEhMv-Y-JcUgXvzNR72-H6VLSvXwpgBpYH9Lz9MyeV21hEwHDm6b12fz3CoGhGKZnTQg5Qpr0bly5gmDautp1U_l4I/s1600/bloc.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsyghJeIWjR777C4nWQEUs8dQtPLBofouLF9vL5vxLkwhhb4WKacEhMv-Y-JcUgXvzNR72-H6VLSvXwpgBpYH9Lz9MyeV21hEwHDm6b12fz3CoGhGKZnTQg5Qpr0bly5gmDautp1U_l4I/s400/bloc.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Podio Maschile</td></tr>
</tbody></table>
Si ritorna alla normalità dopo il raduno di venerdì!!<br />
Tutto è filato liscio a parte qualche Red Bull che si é intrufolata in luoghi a lei vietati e qualche domanda spietata rivolta al fotografo...<br />
Trovate le classifiche sul sito dei <a href="http://bloccatinellanebbia.org/classifiche/girone/23" target="_blank">"bloccatinellanebbia"</a>.<br />
In fondo al post un'anteprima del raduno, che ha visto per le femminucce al terzo posto Rita, al secondo Chiara e al primo la modenese (gekina ;)) Sara Lambertini. Per i maschi invece al terzo posto, il mitico, irriducibile Marco Marastoni (Marasta), al secondo lo "stritolatacche" Herman e al primo Stefano "stringopocoglisvasi" Bettoli!!!<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="//www.youtube.com/embed/7zqnzeq0hzY" width="480"></iframe>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
Per il resto, rimangono ben 30 nuovi boulder da sporcare e tanti calendari da acquistare...</div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
Buon divertimento!</div>
</div>
</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-68906418166381629142013-11-28T09:00:00.003+01:002013-11-28T15:20:39.387+01:00Radunare i Calendari.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqe740DLJFiWxA4VjkHB5hZPsVIyayMylk7ZNeAsYoEG8wPsy8JQ2RxKGU_RwPHgSwoi2qeaqt7gwsI67n-sXmHqUez-8Z5dmyJ2hHVlwDerhvUfOSBfkow_eCbxI74wEAKsK8vWMq91M/s1600/ceredoBiciu-2935-Modifica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqe740DLJFiWxA4VjkHB5hZPsVIyayMylk7ZNeAsYoEG8wPsy8JQ2RxKGU_RwPHgSwoi2qeaqt7gwsI67n-sXmHqUez-8Z5dmyJ2hHVlwDerhvUfOSBfkow_eCbxI74wEAKsK8vWMq91M/s400/ceredoBiciu-2935-Modifica.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto rubata a <a href="http://www.mauromagagna.it/" target="_blank">Mauro Magagna</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
Venerdì 29 Novembre 2013</div>
<div style="text-align: center;">
Ore 21.00</div>
<div style="text-align: center;">
Mauro Magagna presenterà il suo calendario tra le mura del king.</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
La serata avrà come contorno, un raduno boulder stile "tappetta" del Bloccati.<br />
La somma di tutto fa si che la festa inizi alle 18.30 con due ore di tempo per salire 24 boulder nuovi di zecca.<br />
Seguirà la presentazione dell'iniziativa "Calendario", un progetto nato e voluto da Mauro per dare un contributo concreto alla sistemazione delle falesie limitrofe.<br />
Il ricavato dalla vendita del calendario sarà investito in materiale per attrezzare o "riattrezzare" una parete del veronese.... ma di questo ne parlerà Mauro tra una diapositiva e l'altra.<br />
A concludere la serata le finali della finta "tappetta", ovvero "casino"...<br />
Parlo perché conosco le follie che saranno proposte ai finalisti...<br />
Parlo perché conosco il folle che animerà la serata...<br />
Parlo perché conosco il volume con cui saranno bombardati, "staffa incudine e martello", del vostro orecchio.<br />
Parlo perché conosco alcuni dei partecipanti... forti "anche" nel tenere le prese..<br />
Non mancate, saranno proposte le opere di due "visionari".<br />
Un fotografo che "vede" la luce come fosse un corpo "solido", e un capo-tracciatore che forse la vede troppo poco...(la luce... ovvio...).<br />
Il nostro "amato" direttore, non si esprimeva su questi livelli dai tempi di "Scagnuzza l'Accettaiuolo"... ed è tutto dire...<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" src="//www.youtube.com/embed/uz8obe0vd30" width="480"></iframe></div>
<br />
P.S.<br />
Se proprio volete accampare una scusa per evitare la serata, potete anche dire: "ho dei biglietti scontati per un centro benessere"...<br />
P.S.S. Partecipare alla serata non implica costi aggiuntivi oltre al biglietto di ingresso al king.Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-85614096894112897562013-11-22T14:17:00.000+01:002013-12-02T18:47:41.733+01:00Polifemo e il meteo.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3SvXtfANmaNNXdnbxzgzjrll9hy34F1rZLBQSaY5nRMsaV1GUvs5gywMmDd6FKQTyPNFWfoV1Tihrxp6FTdVNT5IEac8eTBFP6Muf5Zb1-lP77kpkBVE8jkCLB_RQYGdW2nDlz_P_1hA/s1600/Schermata+2013-11-22+alle+13.41.05.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3SvXtfANmaNNXdnbxzgzjrll9hy34F1rZLBQSaY5nRMsaV1GUvs5gywMmDd6FKQTyPNFWfoV1Tihrxp6FTdVNT5IEac8eTBFP6Muf5Zb1-lP77kpkBVE8jkCLB_RQYGdW2nDlz_P_1hA/s400/Schermata+2013-11-22+alle+13.41.05.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nicola Sartori quando era più "Nicolino"...</td></tr>
</tbody></table>
Polifemo sta alla meteorologia come lo strabismo sta alle previsioni meteo...<br />
Forte di questa frase riciclata e corretta per i miei bassi scopi,<br />
ricordo che:<br />
<div style="text-align: center;">
Sabato 23 Novembre 2013</div>
<div style="text-align: center;">
ore13.00</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">proviamo a radunare un po di climber ai "busi bassi" di Avesa.</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Sfidiamo il meteo, certo...</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">ma la strada per la saggezza passa dalla follia e dall' eccesso, mentre la prudenza è una zitellona ricca e brutta corteggiata dall' incapacità...</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Per l' occasione ho fatto un pdf per mettere su carta quello che fino ad oggi è stata solo tradizione "orale".</span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: left;">Ho elencato a grosse linee le salite classiche della parete, non tutte, ma forse le più evidenti... ho violato anche il </span>copyright della vecchia guida, per far passare un po di storia ai giovani tritraprese che oggi frequentano il king....</div>
<div style="text-align: left;">
Dovessi finire in galera ricordate che mi piacciono le arance...</div>
<div style="text-align: left;">
Trovate il <a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/avesa.pdf" target="_blank">Pdf a questo link</a></div>
<div style="text-align: left;">
esiste pure un <a href="https://dl.dropboxusercontent.com/u/12147516/avesa.ibooks" target="_blank">ibook.... </a><br />
ma per favore non chiamatela "guida"...<br />
La guida è un testo "tecnico", preciso... non un pdf fatto in fretta come il mio.</div>
<div style="text-align: left;">
Avesa, un luogo estremo, non nel senso usato oggi per farsi pubblicità sui giornali locali, ma nel senso che in pochi metri quadrati si scontrano etiche e modi di intendere l' arrampicata...</div>
<div style="text-align: left;">
Si passa infatti dalla zona boulder integra e intoccata da tasselli o spit, ai fronti di cava che hanno visto crescersi addosso sassi e scavi in tempi in cui finalmente la colla e lo scalpello erano tornate nella sacca dello scultore, o del marmista....<br />
é anche il luogo "fuori porta" abbandonato dai più, ma che torna in auge e si affolla solo in occasioni di corsi... quindi anche la frequentazione passa da un estremo all altro.</div>
<div style="text-align: left;">
tant'è...<br />
Il problema rimane sempre il solito... l'esempio che si da... la possibilità che nessuno fraintenda...ognuno prende ciò che vuole, in questo luogo convivono sassi incollati e roccia non "spittata", la frequentano professionisti che per i loro corsi piantano tasselli fregandosene della "storia" e neofiti che potrebbero fraintendere i sassi incollati... come del resto non li capisco io, con la sola differenza che un esempio del genere io lo confino in un determinato contesto, mentre qualche neofita potrebbe prenderlo come esempio per aggiungere un qualcosa a qualche itinerario in cui la natura è stata povera di prese...<br />
L'allenamento, il saper far fatica salverà il mondo, non la colla....</div>
<div style="text-align: left;">
ma oggi niente polemiche anzi...</div>
<div style="text-align: left;">
questa è la possibile sfida finale...."strassabuele"... sappiatelo...</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/80055447?color=ff9933" webkitallowfullscreen="" width="480"></iframe> <br />
<br />
<div style="text-align: left;">
P.S.</div>
<div style="text-align: left;">
Ultimo ma non per questo meno importante, Venerdi 29 Novembre ore 21.00 presentazione del calendario-arrampicata al king rock... ma ne parleremo nel prossimo post...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjheTryUZ_b__V87hcPjcqQFktqkZPtk7zmP2c0vPxWTDaRfG2bg9EXNGYi2j4G9uTOXbcRd5WHD-oUvs7OZg2_oRTeBoejGqxtYHNaikduHbAJ5VKzaYS7T3T91HQp2FXhPXUrZu6sOq8/s1600/1471785_10201111987187165_934347296_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjheTryUZ_b__V87hcPjcqQFktqkZPtk7zmP2c0vPxWTDaRfG2bg9EXNGYi2j4G9uTOXbcRd5WHD-oUvs7OZg2_oRTeBoejGqxtYHNaikduHbAJ5VKzaYS7T3T91HQp2FXhPXUrZu6sOq8/s400/1471785_10201111987187165_934347296_n.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
</div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-32994305716510855832013-11-15T13:19:00.001+01:002013-11-15T13:59:32.988+01:00Tempo, calendario, Avesa & "Bloccati"<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio01r8bkQYbvEePhBgqrXNT2hY0Q15oVzCuxRL9rUOvpL7m9vf5WOoSZI6Q6ebHDuUzZ1Rbb_OGEZTRMa-fcxNfQvSH3FIF001Ehued2I_xhsnK7DAYR7czBsl1oVGX-0W0-1My38yOZ4/s1600/avesaBoulder-3656.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio01r8bkQYbvEePhBgqrXNT2hY0Q15oVzCuxRL9rUOvpL7m9vf5WOoSZI6Q6ebHDuUzZ1Rbb_OGEZTRMa-fcxNfQvSH3FIF001Ehued2I_xhsnK7DAYR7czBsl1oVGX-0W0-1My38yOZ4/s400/avesaBoulder-3656.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://www.mauromagagna.it/" target="_blank">Foto Mauro Magagna</a></td></tr>
</tbody></table>
Tempo.<br />
Brutto, quello meteorologico<br />
Poco, il mio a disposizione.<br />
Rimandiamo l'appuntamento su roccia a Sabato 23 Novembre.<br />
Sempre ore 13.00 fino a...<br />
... fino a dover usare le frontali per far l' ultimo tentativo o più probabilmente per fare il sentiero.<br />
<br />
Nel frattempo dovrebbero arrivare oggi al King i primi calendari targati 2014.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFX7kBqRnEioKAf69GJi_VEXEwYJF9TfTe-rQeKCuq92ur4zKGRLc6eL8OOhwSR1YPHzpEAoVmBJIAt6Y3G3q0U6ELAv7gKd-GkABD05sUCeWHlG3_D4fA9EG8kSSdWJxGDz8GINp4IUA/s1600/999570_197987363717796_2103472122_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFX7kBqRnEioKAf69GJi_VEXEwYJF9TfTe-rQeKCuq92ur4zKGRLc6eL8OOhwSR1YPHzpEAoVmBJIAt6Y3G3q0U6ELAv7gKd-GkABD05sUCeWHlG3_D4fA9EG8kSSdWJxGDz8GINp4IUA/s320/999570_197987363717796_2103472122_n.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Il calendario nasce dalla volontà di Mauro di dare il suo contributo alla richiodatura delle falesie di Verona.<br />
Progetto che infine ha visto la luce grazie alla collaborazione di <a href="http://www.wildclimb.it/" target="_blank">Wild Climb</a> e <a href="http://www.marmot.de/" target="_blank">Marmot </a>, i quali si sono avvalsi del braccio armato con "Canon" di Mauro.<br />
Il prezzo al pubblico sarà di 18 euro, ricordando che il ricavato sarà investito in materiale per sistemare la Verona verticale.<br />
In attesa di maggiori informazioni sulle date e sui luoghi della presentazione ufficiale del calendario...<br />
l'appuntamento è per sabato prossimo a Avesa, per qualsiasi altro giorno al king...<br />
oppure Sabato 16 a Bolzano, o Domenica 17 a Milano, parlo del <a href="http://bloccatinellanebbia.org/" target="_blank">"Bloccati Nella Nebbia"</a>, un circuito che ormai ha preso le dimensioni di un "vero" campionato "Italiano" boulder... :-)<br />
Ci vorrebbe tempo...<br />
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-13399486971413858252013-11-09T13:12:00.000+01:002013-11-09T13:27:31.509+01:00Avesa Amarcord<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1YT3vbNkLXonAS2W8zy-6kyYKuCSmSB4e7dGWU8bVoVEbeBAbVNLZGKAMn2rDHYlbNFaLF9UOyK_Ay8L0Ibzr9aGR1Jc-r_coy9sK_wmfmPwjzKu6H8GrjWTW7Le2MYA5uTWjeLiuvqQ/s1600/stassa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1YT3vbNkLXonAS2W8zy-6kyYKuCSmSB4e7dGWU8bVoVEbeBAbVNLZGKAMn2rDHYlbNFaLF9UOyK_Ay8L0Ibzr9aGR1Jc-r_coy9sK_wmfmPwjzKu6H8GrjWTW7Le2MYA5uTWjeLiuvqQ/s400/stassa.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Rispolverare i vecchi classici.<br />
Far conoscere la storia di questa attività ai "resinolesi plasticomani", spingendoli all' aria aperta.<br />
Un tentativo di portare i nuovi climber là dove è nata la passione degli uomini veronesi verso questo "quasi sport".<br />
Avesa.<br />
Roccia a volte unta, buchetti, liste e pinze che hanno in se un profumo, dovuto forse al lichene, forse alla terra, forse alle piante, sarà, ma il sudore che si miscela con questa essenza rende l' arrampicare diverso.<br />
Girava da tempo nell' aria la voglia di portare avanti nelle generazioni la conoscenza di percorsi e boulder (spesso eliminanti), che sono stati la base su cui si sono costruiti personaggi romantici e sportivi, da qui, sono passati artisti come Stefano Tedeschi e atleti come Nicola Sartori, lasciando nella memoria di chi li ha visti in azione, l' amore per la roccia ma anche "boulder" da salire.<br />
In questo luogo vige ancora la tradizione "orale".<br />
Non esistono guide, non esiste copyright o copyleft, non esiste il foglio fotocopiato.<br />
Esiste la memoria fotografica, la memoria motoria di gesti ripetuti infinite volte.<br />
Io, come arrampicatore, sono nato su questo pezzo di roccia.<br />
<div style="text-align: center;">
Ecco quindi l' invito:</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
Sabato 16 Novembre ore 13.00</div>
<br />
io sono li, con altri conoscitori della zona.<br />
Siamo ai "busi bassi" per proporre i boulder che non si possono copiare, non si possono raccontare, non si possono catalogare... sono "salite" da "vivere" pensando... "Nicolino faceva così" quasi 30 anni fa...<br />
Portatevi crash pad, se li avete, noi ne abbiamo 6/7 "di scorta".<br />
Saranno proposte una ventina di salite, dal facile facile al ...mooooore difficult.<br />
Non organizzo una gara o raduno, non serve,non qui.<br />
Basterà confrontarsi con i classici del passato, e pensare che "strassabuele" si potrebbe tranquillamente proporre come boulder finale di un qualsiasi raduno bloc.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKhDdyLKI2Uyjk1Icno0DsyP4VSxWI-yoBG3JHip4FrAnKsw8gWb8dmLXPlbeiJSWIcQfAaRNdExxAxYWcyivJ7PWquYo3SW_012BgJqCzdegjU_GDpH2Z0WENSuOS-vmSZjlzwDToQWw/s1600/viamonteongarine.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKhDdyLKI2Uyjk1Icno0DsyP4VSxWI-yoBG3JHip4FrAnKsw8gWb8dmLXPlbeiJSWIcQfAaRNdExxAxYWcyivJ7PWquYo3SW_012BgJqCzdegjU_GDpH2Z0WENSuOS-vmSZjlzwDToQWw/s400/viamonteongarine.gif" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Via Monte Ongarine, parcheggiate senza disturbare i residenti e prendete il sentiero a sx evidenziato in rosso (5 minuti)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
P.S.</div>
<div style="text-align: left;">
Giusto per ridere, questa è la roccia e questo è lo spirito...(riprese di Mauro Magagna)<br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/78980673" webkitallowfullscreen="" width="480"></iframe></div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-28570187332597127922013-11-04T21:13:00.002+01:002013-11-04T21:19:12.227+01:00Chi di more difficult ferisce...<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdL4BswPXxntJSdRnVKO9U9esqO1LInNk6H8oC8ERMF5WVw7kDFf2RZqk6UadxZ_aNaWf5OHTH06zDeuXllaf3H7uMqbQxEvzMxy-IrfSPlew-tX9egJK503eqMQ0fRgXS9K_j9_zlBk/s1600/enry_out.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKdL4BswPXxntJSdRnVKO9U9esqO1LInNk6H8oC8ERMF5WVw7kDFf2RZqk6UadxZ_aNaWf5OHTH06zDeuXllaf3H7uMqbQxEvzMxy-IrfSPlew-tX9egJK503eqMQ0fRgXS9K_j9_zlBk/s400/enry_out.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Enrico Veronese</td></tr>
</tbody></table>
Essere atleti è pulizia, mentale e fisica.<br />
<div>
Si passano ore a plasmare il fisico, renderlo adatto alle sfide che dovrà raccogliere.</div>
<div>
Boulder, riposo, boulder, riposo, boulder, riposo...</div>
<div>
Come un mantra, da ripetere all'infinito...</div>
<div>
Boulder, riposo, boulder, riposo, boulder, riposo...</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Ed è proprio nell' ozio del riposo che nascono le idee.</div>
<div>
Nascono piano, sembrano innocue, cose come il "more difficult", ci si ride sopra, prima,</div>
<div>
si prosegue con un video, poi...</div>
<div>
l' idea diventa grande... sempre più, inarrestabile... come un' edera velenosa.</div>
<div>
Accade infine che a un campionato Nazionale di boulder, il nostro atleta sia tra i pochi eletti che hanno il merito di poter partecipare.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Tocca a lui.</div>
<div>
Il primo blocco non entra, il secondo nemmeno, il terzo lo sale al primo... facile... (come un very diffucult dirà poi...) , il quarto non entra...</div>
<div>
Scoraggiato dal risultato del fisico, si abbandona alla mente, la stessa che ha passato lunga parte del recente passato a partorire e far crescere il "more difficult".</div>
<div>
Non ci si può aspettare di meglio.</div>
<div>
La pianta malsana mette i frutti, sotto forma di consigli che nella testa del nostro atleta si riassumono in un "torna a casa tanto... in finale non entrerò mai"...</div>
<div>
Accade infine che il telefono del nostro atleta squilli circa 80 minuti dopo la scelta scellerata...</div>
<div>
"Pronto?"</div>
<div>
-"Enrico dove sei? devi entrare in isolamento per la finale"...</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Peccato essere dalle parti di Verona, mentre la gara si conclude in sua assenza a Modena.</div>
<div>
Essere atleti è pulizia si diceva prima, il "more difficult" rimane una "toppa", un pensiero pigro e malsano.</div>
<div>
Quindi, complimenti a Enrico, che con merito ha conquistato un posto in finale, e ancora più complimenti per aver saputo buttare in... "mOOOOre difficult" una finale.</div>
<div>
Ci saranno altre occasioni, ma questa vicenda rimarrà una perla da raccontare a tutti i "convintoni" che perdono il sorriso man mano che acquistano "grado".</div>
<div>
Ora, solo ora, ti riconosco il grado di direttore della sala boulder.</div>
<div>
Andrea.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br />
<br /></div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-88450857933167150642013-11-02T12:34:00.002+01:002013-11-02T13:02:53.708+01:00Campionato italiano Boulder<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: start;">Domani finalmente è arrivato il giorno tanto atteso. Parteciperò infatti al campionato italiano di boulder a Modena. Dopo alcuni mesi di allenamento sono riuscito ad entrare nella classifica dei primi 25 del circuito di Coppa Italia. Accederò così direttamente alle semifinali del campionato senza dover fare la gara open che si terrà oggi.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBG8Xu8PM03GC6xNbYZ9114CELzgvgNW70Iu-kr2ocy_2I6qJTReY7nNDVRBmjb78xD59rcYLvOt_-KNBJTaFgk9SAml1LdwYw-DAG8UjHsoAp4GYYP7cTTN-2ehNqCux_U4OLiajZ3dg/s1600/IMG_4871_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBG8Xu8PM03GC6xNbYZ9114CELzgvgNW70Iu-kr2ocy_2I6qJTReY7nNDVRBmjb78xD59rcYLvOt_-KNBJTaFgk9SAml1LdwYw-DAG8UjHsoAp4GYYP7cTTN-2ehNqCux_U4OLiajZ3dg/s400/IMG_4871_0.jpg" width="400" /></a> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Non vedo l'ora. Sicuramente sarà divertente. Se poi arriverà anche un bel risultato allora si che sarà More fico ;)</div>
Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-1302165662675810462013-10-22T13:02:00.001+02:002013-10-22T13:57:25.209+02:00More DifficOUlt<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivvChvUQa-0P1MKGOC4yxkvoALpIxxDKAsSoZMlFDFGJspeLCQMAF-UUUZ92tqbeLGwaA7xCC4RhzJf__c-9uERaiBE3-W8ESON4e615XqOZS-TqfeRe_C2_Hzn-mWLDamJPxTWjdOfAE/s1600/foto.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivvChvUQa-0P1MKGOC4yxkvoALpIxxDKAsSoZMlFDFGJspeLCQMAF-UUUZ92tqbeLGwaA7xCC4RhzJf__c-9uERaiBE3-W8ESON4e615XqOZS-TqfeRe_C2_Hzn-mWLDamJPxTWjdOfAE/s400/foto.JPG" width="400" /></a></div>
<div>
<br /></div>
é nato il primo Moooore Difficoult...<br />
<div>
Ovvero il boulder del popolo,</div>
<div>
con il grado che il popolo vuole,</div>
<div>
con movimenti popolari,</div>
<div>
con il solo scopo di... popolare la sala.</div>
<div>
questo pòpò di boulder ha la stessa serietà della clip che spopola su youtube.<br />
Tutte le nuove tracciature <a href="http://www.kingrock.it/2010/sale/sala-boulder.html" target="_blank">a questo link:http://www.kingrock.it/2010/sale/sala-boulder.html</a></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/v2bvun-tp0o" width="480"></iframe></div>
</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<br />
<div>
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<br />
<br /></div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-11905449723633693792013-10-15T16:25:00.002+02:002013-10-15T16:52:24.342+02:00Restart<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpwuH_z3GZ4MEeum7kBwm-BtGpbyQ2PaaJOiY8m5N4nEWuKSO1VKN3TreoKmiVEeMRgmbI9tLQykoURWzOMF5PwUtUz22TEBpPZfn21IPzGvoAqSghtFur7vmyj_i5n5gNdZAZftG-kQs/s1600/IMG_6477.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpwuH_z3GZ4MEeum7kBwm-BtGpbyQ2PaaJOiY8m5N4nEWuKSO1VKN3TreoKmiVEeMRgmbI9tLQykoURWzOMF5PwUtUz22TEBpPZfn21IPzGvoAqSghtFur7vmyj_i5n5gNdZAZftG-kQs/s400/IMG_6477.JPG" title="foto: Federico Spiazzi" width="400" /></a></td></tr>
</tbody></table>
Il bisogno di distruggere quello che si ama è sempre forte, ma dopo una lunga lotta, con l' amata arrampicata ed il sottoscritto ridotto in fin di vita... eccoci ancora qui.<br />
<div>
Cambia tutto per non cambiare nulla.</div>
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Saranno più voci a scrivere in questo blog.</div>
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Volando sopra tutto, e dico tutto, tradizioni e pigrizia in primis.</div>
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Il mondo evolve o involve, decidetelo voi, se non è frutto di un ragionamento, il rimanere fermi ad aspettare gli eventi, non è utile a nessuno. Nemmeno a noi stessi.</div>
<div>
Proviamo a parlare di arrampicata, nel 2013, parliamo di un futuro e di cose nuove, come filmare con un drone, un arrampicatore che scala un ponte in cemento armato, protetto come solo si proteggono i traversi in montagna. Libertà di pensiero, di fare, di progettare.</div>
<div>
<br /></div>
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<div style="text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="270" mozallowfullscreen="" src="//player.vimeo.com/video/76230307?color=ff9933" webkitallowfullscreen="" width="480"></iframe></div>
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Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-88467044577844399892012-12-20T01:05:00.001+01:002012-12-20T10:33:52.234+01:00Far nascere un passato, per avere futuro.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMLeABCKmWR92wZPOd8Z6chu8S60DCSuxoGF-Uie0CZphtXkKcJ5sdHSSKrPS8ctNl1f2u3pKvHSRgCYApQV31iJHdg4sjbnT0j43iqkEc2Lh0tUxJy0cbdLZZEImMP5uf14-Bbr0y_j4/s1600/IMG_3296.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMLeABCKmWR92wZPOd8Z6chu8S60DCSuxoGF-Uie0CZphtXkKcJ5sdHSSKrPS8ctNl1f2u3pKvHSRgCYApQV31iJHdg4sjbnT0j43iqkEc2Lh0tUxJy0cbdLZZEImMP5uf14-Bbr0y_j4/s400/IMG_3296.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Era... "l' eterno riposo"</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Una fila di tasselli... </div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
15 placchette...</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
al loro posto da almeno 10 anni...</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
come fossero trasparenti.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Le protezioni non offuscano la roccia, semmai delimitano un idea, delimitano una "strada" per salire una parete.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Ora, sparita quell' idea, son sparite anche le piastrine.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
l' idea era mia, figlia degli anni 90.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
La roccia è di tutti... praticamente li da sempre.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Mio era il sudore, il tempo passato sulla corda e l' impronta data alla via.</div>
<div style="text-align: -webkit-auto;">
Gia,... perché forse le piastrine erano state offerte da un amico.</div>
<br />
Giusto o sbagliato che sia, faccio della trasparenza la mia forza, e condivido umilmente quello che mi son sentito di fare, certo dei pro come dei contro.<br />
Per farmi un regalo di compleanno, mi sono tolto un pensiero, ed ho tolto tutto.<br />
"L' Eterno Riposo" non esiste più.<br />
Per tanti motivi.<br />
In primis, una certa idea che il materiale usato al tempo, figlio del portafoglio di quel tempo, non era certamente marchiato "C E".<br />
In aggiunta, l' aver praticamente abbandonato la falesia, l' aver perso il "controllo" dello stato della via,<br />
con il pensiero che nulla dura in eterno,<br />
con il pensiero che i tempi cambiano e gli avvocati aumentano,<br />
con il pensiero che difficilmente un opera seria di manutenzione avrebbe garantito nel tempo la sicurezza della via,<br />
con il pensiero che "se non lo faccio io chi potrebbe farlo",<br />
con il pensiero "debole" ma ormai forte che il mio futuro è sempre più lontano dalle rocce...<br />
eccomi sul posto a rendere ricordo quello che era presente, tentare in qualche modo di creare un passato.<br />
Parlo di una via, e se non cominciamo a dare il giusto valore alle cose a 40 anni... forse farlo dopo inizia a essere tardi.<br />
Lo so ... lo so... ho messo mano anche ai ricordi di qualche altro scalatore, ho forse cancellato i sogni di quei climber che avevano addobbato di fissi le piastrine più "difficili" da moschettare... me ne scuso.<br />
C' erano tante strade per arrivare a soluzioni diverse, la prima, la più gratificante e forse la più ovvia era richiodare tutto, la seconda potrebbe essere arrivata dal "gruppo", dalla sensazione che un serio programma di mantenimento stesse prendendo forma, un programma adeguato ai tempi, per mezzi e "media" usati...<br />
ma oggi siamo in tanti a scalare, e... ha senso parlare di gruppo?<br />
Io non so quanto coltivare solo un interesse personale ,(una mia richiodatura), possa giovare a tutto il movimento.<br />
Dico che ogni tanto serve rinunciare a qualcosa per il bene del gruppo, serve un gesto che possa riaprire delle porte altrimenti chiuse.<br />
Sono quindi passato per le vie di fatto, attraversando il "dolore" di togliere una mia creatura dalla faccia di "Ceredo".<br />
Avevo bisogno di dare forma a quell' idea che pur pensandola e riformulandola non riuscivo a concepire del tutto.<br />
Cercando di scendere nel concreto, mi sono liberato una volta per tutte di una cosa che mi possedeva, era la "mia" via, era li per tutti, ma era "mia", con tutte le inutilità che nascono dal possedere qualcosa, quel concetto di privato che porta ad alzare muri e inutili barriere, e parlo di guide più o meno condivise, di richiodature piuttosto che il ripristino di appigli rotti, più o meno simili allo stato originale della via.<br />
Quindi ... via tutto, inclusi i 4 ritocchini in sika su quei appigli che disturbavano il concetto di omogeneità tanto caro negli anni 90.<br />
Ho tolto una via, ma lo vedo un passo avanti, ora c'è un posto per il 2012/13 che chioda, per le generazioni future, è un po un andare in pensione, lasciare il posto ad altri, che certamente terranno conto delle idee che alimentano questi tempi odierni.<br />
Mi auguro:<br />
un chiodatore giovane, materiale marchiato, obbligatorio "adeguato" da una protezione all' altra, e nessun ritocco alla roccia.<br />
Le idee non sono del tutto chiare, e su questo mi auguro si apra una discussione.<br />
In fin dei conti le falesie vivono solo di presente, nascono e restano immutate nel tempo.<br />
Non so se sia giusto creare un passato, se il "gruppo" arrampicatorio vede in questo gesto solo un offesa e non un apertura...<br />
Io mi son sentito di nuovo quella voglia di libertà che mi aveva mosso al tempo di quando è nata la via, con la differenza che questa volta era libertà dagli schemi, libertà di opporsi al non condiviso, libertà di tirare un urlo in mezzo al gregge che ormai da tempo cammina solo e sempre guardando il proprio naso, timoroso che nel alzare il muso, lo sguardo possa incocciare nel sedere della pecora che ci sta davanti.<br />
<br />
P.S.<br />
I fissi raccolti sulla via sono in mio possesso, non esitate a contattarmi e troverò il modo di farli tornare dal loro proprietario.<br />
Ho lasciato solo la catena per un motivo pratico (non avevo la chiave per togliere i dadi dei tasselli da 12), ma in fin dei conti anche per facilitare un lavoro di "riapertura", la sosta è facilmente raggiungibile dalla seconda catena de "l' ombra del lupo", ma non è dotata di maillon (C E)<br />
<br />
P.S.S.<br />
Volevo fare un applauso a chi ancora una volta ha provato, mettendoci la faccia, a portare un vento nuovo nel mondo FASI.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8466255835430726428.post-70061326035823717152012-11-26T21:40:00.000+01:002012-11-27T18:32:17.834+01:00Lettera Aperta di Andrea<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDRI8QyOvrcDcdaVusrEWqXXvAf-QmnIDegf_qOLA0sexX-uVTiqkFP3jCyiam7_XDRCvTKkNsLelL7OE36fcEKg3Mf5ibF1FEaf0bARu5BJhQv9vkQdZJkgVgJfQpHVe0hBvZhxaHWQ/s1600/IMG_3171.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRDRI8QyOvrcDcdaVusrEWqXXvAf-QmnIDegf_qOLA0sexX-uVTiqkFP3jCyiam7_XDRCvTKkNsLelL7OE36fcEKg3Mf5ibF1FEaf0bARu5BJhQv9vkQdZJkgVgJfQpHVe0hBvZhxaHWQ/s400/IMG_3171.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le piastrine di "Miracle" alcuni lustri dopo.</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;">Libere riflessioni che nascono dal fondo smosso...</span><br />
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><br /></span>
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L' idea che qualcuno, e sottolineo "qualcuno", fuori dal cerchio dei "padri creatori" della realtà verticale veronese, stia per fare una guida delle falesie veronesi, mi ha portato per gradi e non senza difficoltà ad una presa di coscienza del cosa sia, e del cosa sia stato per me "la passione verticale".</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Parto da lontano, dalle falesie con l’edera da estirpare, quando ancora c'era spazio per tutti, quando ancora si condivideva tutto. Il tempo, il materiale. Ma sopra a tutto c’era la passione.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Io parto da Ceredo, di quello che è stato prima ho solo i ricordi delle poche parole di Stefano Tedeschi.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Era un gruppo ristretto che semplicemente condivideva, senza regole scritte. </span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Nessuno si sarebbe mai sognato di anticipare il principale chiodatore del sito nel produrre una guida che servisse prima di tutto per informare gli altri scalatori e poi, perché no, di rientrare in parte della spesa sostenuta.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ho sempre chiodato pensando a me, non nego che parte della motivazione veniva anche dal piacere di condividere con altri che vivevano quei tempi come li vivevo io</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Mi immaginavo il loro stupore, il loro scoprire.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ora è tutto diverso, meno scoperta, più performance sulle vie che esistono e resistono da decenni.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sono passati 20 anni e di roccia "che ne vale la pena", magari comoda alla strada, ne è rimasta poca.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Tanto è stato fatto, un’opera titanica, nata dalla passione, con un’etica ben condivisa.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Poi si sa… le cose restano, ma la gente si trasforma, diventa altra.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oggi l’arrampicata è diventata un fenomeno commerciale, dove tra risultati veri o sognati, tra imprese vere o fasulle, l'unica cosa che passa con certezza è che il gruppo è esploso numericamente e con esso è esploso pure "il regolamento non scritto" che ci ha sempre spinto verso la condivisione.</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Un tempo, il farsi belli nel gruppo non trovava posto. Oggi è solo un altro segno dei tempi.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per questo credo sia arrivato il momento di mettere il punto, di porre la parola "Fine" e voltare pagina.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Occorre andare a capo con la stessa dignità con cui abbiamo scritto la storia delle falesie di Verona..</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Penso che chi promuove questa guida stia facendo un gran lavoro, che "nel nostro piccolo" non può essere fermato in maniera legale. Penso anche che il "curatore" vada "punito", direi quasi a schiaffi in faccia, lo dico con forza, perché con forza difendo i principi con cui è nato tutto quello che è stato chiodato.</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">E’ vero, non è sempre stato attrezzato per tutti, ma il lavoro è stato indubbiamente fatto per tanti.</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ora, nessuno si deve permettere di trasformare quegli anni di passione in un reddito (seppure modesto) con la scusa di fare una guida. Non giustifico neppure la suddivisione degli introiti, troppo diverse le filosofie che muovono i due principali gruppi che sono attori di questa storia.</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">L’idea doveva coinvolgere in partenza tutte le sorgenti del sapere, così che la passione non fosse tradita dal dio denaro…. dio scritto in minuscolo, non per errore.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Si doveva partire da un serio programma di "manutenzione", si doveva prendere il tempo di controllare prima di proporre... invece...</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceni gli attori di questa storia. Ne salvo solo uno.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceno pensare oggi di monetizzare un lavoro –volontario- di oltre 10 anni fa.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceno non pensare ad un serio e disilluso programma di mantenimento.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceno pensare che una via …"sia per sempre"…</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceno che nessuno si chieda dove sono i giovani.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo osceno che siano sempre e solo i vecchi dinosauri a muovere le fila.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo oscene le scuse –tutte- tirate in ballo per difendere la guida.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">A mio modesto parere, doveva essere un lavoro di "social network", doveva passare da un portale gratuito, di tutti e per tutti, senza scopo di lucro.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Ha senso oggi più di allora, perché oggi le falesie sono 100, tempo fa erano 20.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Aveva senso fare una guida viva, dove raccogliere le novità, le problematiche, la logistica e tutto quello che ha senso sapere prima di partire da casa .</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Invece, da un idea nata male, scopro che anche le reazioni mi sconfortano.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Si guarda sempre avanti, messa via una falesia… sotto con un’altra. Fagocitare tutto, fare piazza pulita… e chi tardi arriva, male alloggia.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Non lamentiamoci poi se non crescono giovani leve appassionate.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Oggi come oggi sarebbero relegate a chiodare pareti "di seconda scelta", perché le migliori sono passate sotto le nostre idee, oggi superate.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Trovo giusto che un eventuale ricavato "del network" finisca tutto in manutenzione, magari anche pagando chi andrà realmente sul campo a sistemare quel che il tempo corrode.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Per mia parte, sento chiara la volontà di mettere la parola fine.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Tutte queste cose mi portano a correre lontano dalle pareti, e non solo per preparare la maratona.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Io decido per me, e non tradisco il mio passato. Ho chiodato quel poco, perché fosse a disposizione degli amici. Ora che le condizioni sono mutate, che non sento realizzabile una continuità di sicurezza su itinerari che mai più salirò, andrò a togliere tutto dai miei itinerari, e non sarà certo una rinuncia.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sarà terreno libero per chi vorrà chiodare con un’etica più attuale, sarà terreno libero per i giovani, sarà rendere consapevoli che chi andrà a investire tempo per realizzare una via, sarà facilmente parte di un percorso commerciale, e quindi potrà fin da subito battere cassa, esattamente come un tracciatore in una struttura commerciale.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Questo è lo schiaffo, questo è asfaltare chi si arroga il diritto di fare una guida che non esiste.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">La guida non esiste se tutti gli offesi tirano via le loro piastrine.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Avere il coraggio di voltare pagina è togliere il pane ai furbi, è dare spazio alle generazioni future.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Io schiodo le 4 vie che ho fatto, ne lascio solo una, perché chiodata inox, perché naturale, perché il nome non sta scritto alla base… quel nome che io conosco, quel nome che se mai dovessi trovarlo in una guida a pagamento, comparirebbe diverso e cambiato alla base della parete.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Difendo la mia libertà a testa alta, non mi infango di guadagni personali, anzi se posso metto in piedi il sito perché forse ne ho le capacità, ma appena posso mi tolgo di mezzo.</span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">A 40 anni cerco tempo e libertà, guardo avanti e non rimpiango il passato. Non cerco di cambiare la mia data di nascita all’anagrafe. Sono fiero dei miei anni. Perché mi permettono di allontanare inutili pensieri. E di scrollarmi le spalle. </span></span><span style="letter-spacing: 0.0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Certo è anche che non voglio che i miei lavori fatti 20 anni fa possano essere pericolosi per qualcuno.</span></span><span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Quindi, tolgo tutto. Perché tutto vive dentro me nella scatola dei ricordi, quella scatola che ogni tanto riapro mentre la mente vaga per non pensare alle gambe che fanno male mentre, oggi, corro.</span></span><br />
<span style="letter-spacing: 0px;"><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"> </span></span><br />
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<span style="letter-spacing: 0.0px;"> Andrea Tosi</span></div>
Andreahttp://www.blogger.com/profile/14741293397173164319noreply@blogger.com18