lunedì 4 novembre 2013

Chi di more difficult ferisce...

Enrico Veronese
Essere atleti è pulizia, mentale e fisica.
Si passano ore a plasmare il fisico, renderlo adatto alle sfide che dovrà raccogliere.
Boulder, riposo, boulder, riposo, boulder, riposo...
Come un mantra, da ripetere all'infinito...
Boulder, riposo, boulder, riposo, boulder, riposo...

Ed è proprio nell' ozio del riposo che nascono le idee.
Nascono piano, sembrano innocue, cose come il "more difficult", ci si ride sopra, prima,
si prosegue con un video, poi...
l' idea diventa grande... sempre più, inarrestabile... come un' edera velenosa.
Accade infine che a un campionato Nazionale di boulder, il nostro atleta sia tra i pochi eletti che hanno il merito di poter partecipare.

Tocca a lui.
Il primo blocco non entra, il secondo nemmeno, il terzo lo sale al primo... facile... (come un very diffucult dirà poi...) , il quarto non entra...
Scoraggiato dal risultato del fisico, si abbandona alla mente, la stessa che ha passato lunga parte del recente passato a partorire e far crescere il "more difficult".
Non ci si può  aspettare di meglio.
La pianta malsana mette i frutti, sotto forma di consigli che nella testa del nostro atleta si riassumono in un "torna a casa tanto... in finale non entrerò mai"...
Accade infine che il telefono del nostro atleta squilli circa 80 minuti dopo la scelta scellerata...
"Pronto?"
-"Enrico dove sei? devi entrare in isolamento per la finale"...

Peccato essere dalle parti di Verona, mentre la gara si conclude in sua assenza a Modena.
Essere atleti è pulizia si diceva prima, il "more difficult" rimane una "toppa", un pensiero pigro e malsano.
Quindi, complimenti a Enrico, che con merito ha conquistato un posto in finale, e ancora più complimenti per aver saputo buttare in... "mOOOOre difficult" una finale.
Ci saranno altre occasioni, ma questa vicenda rimarrà una perla da raccontare a tutti i "convintoni" che perdono il sorriso man mano che acquistano "grado".
Ora, solo ora, ti riconosco il grado di direttore della sala boulder.
Andrea.



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