giovedì 20 dicembre 2012

Far nascere un passato, per avere futuro.

Era... "l' eterno riposo"

Una fila di tasselli... 
15 placchette...
al loro posto da almeno 10 anni...
come fossero trasparenti.
Le protezioni non offuscano la roccia, semmai delimitano un idea, delimitano una "strada" per salire una parete.
Ora, sparita quell' idea, son sparite anche le piastrine.
l' idea era mia, figlia degli anni 90.
La roccia è di tutti... praticamente li da sempre.
Mio era il sudore, il tempo passato sulla corda e l' impronta data alla via.
Gia,... perché forse le piastrine erano state offerte da un amico.

Giusto o sbagliato che sia, faccio della trasparenza la mia forza, e condivido umilmente quello che mi son sentito di fare, certo dei pro come dei contro.
Per farmi un regalo di compleanno, mi sono tolto un pensiero, ed ho tolto tutto.
"L' Eterno Riposo" non esiste più.
Per tanti motivi.
In primis, una certa idea che il materiale usato al tempo, figlio del portafoglio di quel tempo, non era certamente marchiato "C E".
In aggiunta, l' aver praticamente abbandonato la falesia, l' aver perso il "controllo" dello stato della via,
con il pensiero che nulla dura in eterno,
 con il pensiero che i tempi cambiano e gli avvocati aumentano,
  con il pensiero che difficilmente un opera seria di manutenzione avrebbe garantito nel tempo la sicurezza della via,
   con il pensiero che "se non lo faccio io chi potrebbe farlo",
    con il pensiero "debole" ma ormai forte che il mio futuro è sempre più lontano dalle rocce...
eccomi sul posto a rendere ricordo quello che era presente, tentare in qualche modo di creare un passato.
Parlo di una via, e se non cominciamo a dare il giusto valore alle cose a 40 anni... forse farlo dopo inizia a essere tardi.
Lo so ... lo so... ho messo mano anche ai ricordi di qualche altro scalatore, ho forse cancellato i sogni di quei climber che avevano addobbato di fissi le piastrine più "difficili" da moschettare... me ne scuso.
C' erano tante strade per arrivare a soluzioni diverse, la prima, la più gratificante e forse la più ovvia era richiodare tutto, la seconda potrebbe essere arrivata dal "gruppo", dalla sensazione che un serio programma di mantenimento stesse prendendo forma, un programma adeguato ai tempi, per mezzi e "media" usati...
ma oggi siamo in tanti a scalare, e... ha senso parlare di gruppo?
Io non so quanto coltivare solo un interesse personale ,(una mia richiodatura), possa giovare a tutto il movimento.
Dico che ogni tanto serve rinunciare a qualcosa per il bene del gruppo, serve un gesto che possa riaprire  delle porte altrimenti chiuse.
Sono quindi passato per le vie di fatto, attraversando il "dolore" di togliere una mia creatura dalla faccia di "Ceredo".
Avevo bisogno di dare forma a quell' idea che pur pensandola e riformulandola non riuscivo a concepire del tutto.
Cercando di scendere nel concreto, mi sono liberato una volta per tutte di una cosa che mi possedeva, era la "mia" via, era li per tutti, ma era "mia", con tutte le inutilità che nascono dal possedere qualcosa, quel concetto di privato che porta ad alzare muri e inutili barriere, e parlo di guide più o meno condivise, di richiodature piuttosto che il ripristino di appigli rotti, più o meno simili allo stato originale della via.
Quindi ... via tutto, inclusi i 4 ritocchini in sika su quei appigli che disturbavano il concetto di omogeneità tanto caro negli anni 90.
Ho tolto una via, ma lo vedo un passo avanti, ora c'è un posto per il 2012/13 che chioda, per le generazioni future, è un po un andare in pensione, lasciare il posto ad altri, che certamente terranno conto delle idee che alimentano questi tempi odierni.
Mi auguro:
un chiodatore giovane, materiale marchiato, obbligatorio "adeguato" da una protezione all' altra, e nessun ritocco alla roccia.
Le idee non sono del tutto chiare, e su questo mi auguro si apra una discussione.
In fin dei conti le falesie vivono solo di presente, nascono e restano immutate nel tempo.
Non so se sia giusto creare un passato, se il "gruppo" arrampicatorio vede in questo gesto solo un offesa e non un apertura...
Io mi son sentito di nuovo quella voglia di libertà che mi aveva mosso al tempo di quando è nata la via, con la differenza che questa volta era libertà dagli schemi, libertà di opporsi al non condiviso, libertà di tirare un urlo in mezzo al gregge che ormai da tempo cammina solo e sempre guardando il proprio naso, timoroso che nel alzare il muso, lo sguardo possa incocciare nel sedere della pecora che ci sta davanti.

P.S.
I fissi raccolti sulla via sono in mio possesso, non esitate a contattarmi e troverò il modo di farli tornare dal loro proprietario.
Ho lasciato solo la catena per un motivo pratico (non avevo la chiave per togliere i dadi dei tasselli da 12), ma in fin dei conti anche per facilitare un lavoro di "riapertura", la sosta è facilmente raggiungibile dalla seconda catena de "l' ombra del lupo", ma non è dotata di maillon (C E)

P.S.S.
Volevo fare un applauso a chi ancora una volta ha provato, mettendoci la faccia, a portare un vento nuovo nel mondo FASI.





4 commenti:

  1. Caro Andrea è chiaro a tutti (o cerco di renderlo chiaro io scrivendo "pane al pane") che la tua azione è una "vendetta" o "rivalsa" alla prossima guida di scalate delle falesie veronesi, per le quali recrimini che altri facciano "i soldi" sulle vie che tu (ed altri) avete aperto, senza neppure considerare la possibilità di "reinvestire" in RI-attrezzature dell'esistente ormai obsoleto.
    Sono in disaccordo perchè: se le migliaia di utenti delle falesie veronesi dovessero aspettare "i padri" come li citi tu delle attrezzature fatte negli ultimi decenni, la guida dell'area veronesze, non vedrebbe MAI la luce, per decine di motivi tra cui anche la capacità culturale, inversamente proporzionale tra chi scala e chi scrive.
    Secondo: i soldi. Fai 4 conti. La più grande editrice italiana di guide (come del resto in tutta Europa, riconosce all'autore il 7% lordo (lordo significa che poi devi dichiararlo sulla denuncia dei redditi e pagarci le tasse) del prezzo di copertina. Quindi se anche la guida costa 30 euro, l'autore ne guadagna (arrotondiamo al 10%) 3 ogni guida venduta. Se và bene (ma ti dico "SE" va bene) ne vende 300 in un paio d'anni. Secondo te chi è che per 900 euro LORDI in 2 anni si fà cotanto culo da fare una guida? Forse porta a casa (dopo 2 anni) i soldi della benzina se ha fatto un lavoro fatto bene e le falesie le ha visitate davvero.
    Con amicizia.

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    1. Bravo Andrea,
      condivido il tuo sfogo,
      i parassiti bisogna sempre farli venire a galla!

      Temo purtroppo che otterrai pochi risultati, come Donchisciotte contro i mulini a vento, la mediocrità è difficile da estirpare.

      Però nella vita è giusto togliersi qualche soddisfazione, anche alzando la testa dal gregge per dire quello che si pensa.

      Sicuramente dopo si dorme meglio!

      Rolando Larcher

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  2. bravo schioda tutto......ma anche le catene.....cosi si fà...anzi,adesso vado achiodare una via e poi la schiodo subito ,cosi al mondo la faccio solo io..........
    carlo...ettttttttttttttoooooooo

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