lunedì 26 novembre 2012

Lettera Aperta di Andrea

Le piastrine di "Miracle"  alcuni lustri dopo.
Libere riflessioni che nascono dal fondo smosso...

L' idea che qualcuno, e sottolineo "qualcuno", fuori dal cerchio dei "padri creatori" della realtà verticale veronese, stia per fare una guida delle falesie veronesi, mi ha portato per gradi e non senza difficoltà ad una presa di coscienza del cosa sia, e del cosa sia stato per me "la passione verticale".
Parto da lontano, dalle falesie con l’edera da estirpare, quando ancora c'era spazio per tutti, quando ancora si condivideva tutto. Il tempo, il materiale. Ma sopra a tutto c’era la passione.Io parto da Ceredo, di quello che è stato prima ho solo i ricordi delle poche parole di Stefano Tedeschi.
Era un gruppo ristretto che semplicemente condivideva, senza regole scritte. Nessuno si sarebbe mai sognato di anticipare il principale chiodatore del sito nel produrre una guida che servisse prima di tutto per informare gli altri scalatori e poi, perché no, di rientrare in parte della spesa sostenuta.
Ho sempre chiodato pensando a me, non nego che parte della motivazione veniva anche dal piacere di condividere con altri che vivevano quei tempi come li vivevo io.
Mi immaginavo il loro stupore, il loro scoprire.
Ora è tutto diverso, meno scoperta, più performance sulle vie che esistono e resistono da decenni.
Sono passati 20 anni e di roccia "che ne vale la pena", magari comoda alla strada, ne è rimasta poca.
Tanto è stato fatto, un’opera titanica, nata dalla passione, con un’etica ben condivisa.
Poi si sa… le cose restano, ma la gente si trasforma, diventa altra.
Oggi l’arrampicata è diventata un  fenomeno commerciale, dove tra risultati veri o sognati, tra imprese vere o  fasulle, l'unica cosa che passa con certezza è che il gruppo è esploso numericamente e con esso è esploso pure "il regolamento non scritto" che ci ha sempre spinto verso la condivisione.Un tempo, il farsi belli nel gruppo non trovava posto. Oggi è solo un altro segno dei tempi.
Per questo credo sia arrivato il momento di mettere il punto, di porre la parola "Fine" e voltare pagina.
Occorre andare a capo con la stessa dignità con cui abbiamo scritto la storia delle falesie di Verona..
Penso che chi promuove questa guida stia facendo un gran lavoro, che "nel nostro piccolo" non può essere fermato in maniera legale. Penso anche che il "curatore" vada "punito", direi quasi a schiaffi in faccia, lo dico con forza, perché con forza difendo i principi con cui è nato tutto quello che è stato chiodato.E’ vero, non è sempre stato attrezzato per tutti, ma il lavoro è stato indubbiamente fatto per tanti.Ora, nessuno si deve permettere di trasformare quegli anni di passione in un reddito (seppure modesto) con la scusa di fare una guida. Non giustifico neppure la suddivisione degli introiti, troppo diverse le filosofie che muovono i due principali gruppi che sono attori di questa storia.L’idea doveva coinvolgere in partenza tutte le sorgenti del sapere, così che la passione non fosse tradita dal dio denaro…. dio scritto in minuscolo, non per errore.
Si doveva partire da un serio programma di "manutenzione", si doveva prendere il tempo di controllare prima di proporre... invece...

Trovo osceni gli attori di questa storia. Ne salvo solo uno.
Trovo osceno pensare oggi di monetizzare un lavoro –volontario- di oltre 10 anni fa.
Trovo osceno non pensare ad un serio e disilluso programma di mantenimento.
Trovo osceno pensare che una via …"sia per sempre"…
Trovo osceno che nessuno si chieda dove sono i giovani.
Trovo osceno che siano sempre e solo i vecchi dinosauri a muovere le fila.
Trovo oscene le scuse –tutte- tirate in ballo per difendere la guida.

A mio modesto parere, doveva essere un lavoro di "social network", doveva passare da un portale gratuito, di tutti e per tutti, senza scopo di lucro.Ha senso oggi più di allora, perché oggi le falesie sono 100, tempo fa erano 20.Aveva senso fare una guida viva, dove raccogliere le novità, le problematiche, la logistica e tutto quello che ha senso sapere prima di partire da casa .Invece, da un idea nata male, scopro che anche le reazioni mi sconfortano.Si guarda sempre avanti, messa via una falesia… sotto con un’altra. Fagocitare tutto, fare piazza pulita… e chi tardi arriva, male alloggia.Non lamentiamoci poi se non crescono giovani leve appassionate.Oggi come oggi sarebbero relegate a chiodare pareti "di seconda scelta", perché le migliori sono passate sotto le nostre idee, oggi superate.Trovo giusto che un eventuale ricavato "del network" finisca tutto in manutenzione, magari anche pagando chi andrà realmente sul campo a sistemare quel che il tempo corrode.Per mia parte, sento chiara la volontà di mettere la parola fine.Tutte queste cose mi portano a correre lontano dalle pareti, e non solo per preparare la maratona.Io decido per me, e non tradisco il mio passato. Ho chiodato quel poco, perché fosse a disposizione  degli amici. Ora che le condizioni sono mutate, che non sento realizzabile una continuità di sicurezza su itinerari che mai più salirò, andrò a togliere tutto dai miei itinerari, e non sarà certo una rinuncia.Sarà terreno libero per chi vorrà chiodare con un’etica più attuale, sarà terreno libero per i giovani, sarà rendere consapevoli che chi andrà a investire tempo per realizzare una via, sarà facilmente parte di un percorso commerciale, e quindi potrà fin da subito battere cassa, esattamente come un tracciatore in una struttura commerciale.Questo è lo schiaffo, questo è asfaltare chi si arroga il diritto di fare una guida che non esiste.La guida non esiste se tutti gli offesi tirano via le loro piastrine.Avere il coraggio di voltare pagina è togliere il pane ai furbi, è dare spazio alle generazioni future.Io schiodo le 4 vie che ho fatto, ne lascio solo una, perché chiodata inox, perché naturale, perché il nome non sta scritto alla base… quel nome che io conosco, quel nome che se mai dovessi trovarlo in una guida a pagamento, comparirebbe diverso e cambiato alla base della parete.Difendo la mia libertà a testa alta, non mi infango di guadagni personali, anzi se posso metto in piedi il sito perché forse ne ho le capacità, ma appena posso mi tolgo di mezzo.A 40 anni cerco tempo e libertà, guardo avanti e non rimpiango il passato. Non cerco di cambiare la mia data di nascita all’anagrafe. Sono fiero dei miei anni. Perché mi permettono di allontanare inutili pensieri. E di scrollarmi le spalle. Certo è anche che non voglio che i miei lavori fatti 20 anni fa possano essere pericolosi per qualcuno.Quindi, tolgo tutto. Perché tutto vive dentro me nella scatola dei ricordi, quella scatola che ogni tanto riapro mentre la mente vaga per non pensare alle gambe che fanno male mentre, oggi, corro.
                                                                   
                                                                                                            Andrea Tosi

18 commenti:

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  2. E' una questione annosa e delicata, guide, falesie segrete o semiprivate, divulgare o tenere.
    Io non so nemmeno di che falesia si tratti...immagino Ceredo o dintorni (anche se di ceredo la guida c'è quindi ho un dubbio). Io sono fondamentalmente d'accordo nel condividere i luoghi, le vie e le possibilità, magari dopo aver lasciato un congruo tempo a chiodatori e sviluppatori di godersi i loro sforzi, di fare le prime salite...sono diritti indiscutibili. Però se effettivamente chi fa la guida lo fa scavalcando gli sviluppatori del sito allora ciò meriterebbe sul serio un serio messaggio da tutta la comunità arrampicatoria. Io metterei in giro questa notizia su tutti i canali disponibili...cosi che almeno non passi sotto silenzio.

    Per la questione giovani...ho avuto modo di confrontare la realtà veronese con la realtà triestina piuttosto approfonditamente. E devo dire che VR manca di quella vivacità che il gruppo triestino ha...è bello vedere come i "vecchi" i i giovani là lavorano insieme, si passano esperienze e testimonianze e sviluppano nuove falesie di livello BIG. Verona mi pare un po' più sbilanciata sul lato ludico...che una realtà (stupenda) come il King ha introdotto da non troppo tempo. Speriamo che ci sia una nuova generazione che prenda il testimone e continui la corsa.

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    1. Un giudizio e un parere esterno. Mi sono sempre disassociato e mi dissocio tuttora dalla bigotta e invidiosa mentalità che sussiste nell'ambiente alpinistico-arrampicatorio veronese. Che addirittura si arrivi a incoraggiare l'uso della violenza fisica ("punito...a schiaffi in faccia") la dice lunga sull'ottusità di certi personaggi. Forse lei Sig. Tosi, data la sua età e la sua sicura esperienza alpinistica professionale, non si è mai procurato qualche guida-volume per recarsi in qualche luogo arrampicatorio in Italia o all'estero, per essere a conoscenza della zona e delle vie che vorrebbe fare? Non si è mai chiesto se la o le persone che hanno contribuito a fare la guida non fossero anche inserite come creatori delle citate vie? Crede proprio che tutte le guide di arrampicata siano create e stampate solo a scopo di lucro personale? Oppure crede bigottamente che solo questa guida verrà prodotta a scopo di lucro. Non pensa che alla sua età dovrebbe, con l'esperienza dei suoi 40 anni, essere molto più riflessivo senza perdere tempo in articoli "osceni" che fanno più danno a lei che ad altre persone che vorrebbe "gonfiare"? Il brutto è che lei purtroppo è ben riscaldato da altri colleghi più vecchi di lei che probabilmente portano avanti la tradizione di cattiveria, invidia ed ottusità. Per fortuna ci sono le giovani leve, che sono entusiaste e sanno rispettare il lavoro altrui, sanno divertirsi, scherzare, impegnarsi seriamente nell'arrampicare, nell'aprire nuovi itinerari, in falesia come in montagna e con livelli di preparazione altissimi! Altro che il chiedersi "osceno che nessuno si chieda dove sono i giovani". Criticare probabilmente da più gusto e soddisfazione che l'essere umile e considerarsi uno dei modesti. Provi a riflettere e invece di arroccarsi su di un piedestallo, scenda a divertirsi, dialogare e collaborare, credo riceverà molta più gioia. Io sono molto più vecchio, ma sicuramente mi sento più giovane di lei e sono ancora estremamente appassionato dell'ambiente montanaro, dell'alpinismo e dell'arrampicata e reputo sempre questi valori al di sopra di tante ridicole polemiche, la vita è un bellissimo dono per chi è capace di gioire e sorridere e bisogna ringraziare ogni volta che si riaprono gli occhi, al mattino e si stà bene.....ma le dirò di più "viva la gnocca!" suvvia non sia cosi arroccato e polemico, lo dica anche ai suoi amici più vecchi!.....un caro saluto, Torello Volpina

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  4. La potenza-influenza dei social network al giorno d'oggi è indubbiamente FORTE e basta scrivere segnali FORTI seguite da un ego senzadubbi FORTE e arrabbiato, per chissà quali motivi, per far raffigurare molte cose "e venderle" come si vogliono, rendendole oscene!
    Per questo motivo non guardo la televione e vivo seguendo i miei sogni, scalo il più che posso, chiodo nuovi itinerari seguito da grandi amici e a mia volta seguendo grandi amici o meglio "Persone Guida" ricavandone il più che posso per il mio futuro, e mai e dico MAI il passato può essere dimenticato...
    ...la RABBIA è una strumento pericoloso che può fare scrivere o dire cose brutte...ma guardiamoci dentro guardando avanti e magari informandoci bene prima di prendere posizioni importanti scrivendo sciocchezze e ripeto "vendendole"!
    Tanta gente ha dato molto, e tanti altri daranno!

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  5. Ho rimosso i commenti perché necessitavano di una correzione.
    Rieccolo (unito così è più pratico).

    Per me uno che si arroga il diritto di fare una guida sul lavoro fatto dagli altri merita solo mazzate. Morali, economiche e… perché no, anche un pò fisiche ;-)

    E non parlo dell'Editore che, molto spesso, non fa altro che "riempire un buco" e lo fa con il suo bel rischio d'impresa, anche se dovrebbe stare attento a chi sceglie per il lavoro di compilazione..

    Mi riferisco invece a quegli sfigati che per due lire e il nome in copertina non esitano ad "appropriarsi" di ciò che non hanno fatto. Questi, che non sono nemmeno i principali chiodatori di un'area… magari avranno pure chiodato qualche tiro o addirittura una falesia e questo basta a farli sentire "valorizzatori" e quindi "in diritto di"…
    Ma qual'è "l'incidenza" della loro "opera" nel complesso della guida? 5, 10%?

    Ok, non sono IL problema dell'arrampicata… ma certamente UNO DEI problemi.
    Perché non hanno il minimo RISPETTO.
    E nemmeno la dignità.

    Mazzate.
    Forti e improvvise.

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  6. Mah....Ascoltate bene tutte le campane, e poi sentenziate...

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  7. Ma per piacere.....il tempo che l'Andrea ci ha messo a scrivere queste scemenze lo avrebbe potuto impiegare, più saggiamente, a farsi una pippa pensando alla sua scatola dei ricordi. E' più salutare di una corsa, ve lo garantisco.
    Non conosco nessuno e nessuno mi conosce. Ma mi firmo. Fate altrettanto.
    Enrico de Palma

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  8. Caro Enrico,
    sono Emanuele Pellizzari, uno scalatore.
    Ho la posizione privilegiata di vendere spit, ovvero ho il "polso" della situazione su quanto i "chiodatori" spendono.
    Ho anche l'arroganza di dire che qualche spit lo ho messo: so la fatica, soldi e tempo che si perde. Ora, ad esempio, ho epicondilite e epitrocleite sullo stesso gomito causa chiodatura di tre tiri a Laste (BL). A martellare per ore ci si fa male...

    Credo che solo chi ha provato a creare una via, sappia bene di cosa si parla. Detto ciò, anzichè farsi pippe o corse, ti invito a venire a chiodare un tiro: pago io il materiale. Abbiamo una falesia che proviamo ad attrezzare, ma non si vede troppa gente che abbia voglia di lavorare... Una volta che avrai attrezzato un tiro, comprenderai cosa significa quando uno da fuori ti pubblica il tuo lavoro, (per scopo di lucro). In altri ambiti si parlerebbe di violazione del copyright (rubare il lavoro altrui), nel mondo della scalata invece è quasi la prassi.
    Il mio telefono lo hanno in tanti.
    Ciao,
    E

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  9. Ho già dato, grazie. C'è stato un tempo che ricordo bene in cui gli spit si chiamavano piastrine e ce le facevamo in garage. Un profilato a L 3x3, una trancia, il taglio obliquo su un lato col flessibile, il trapano a colonna dell'amico fabbro.....lavoravi una giornata ed ancora dovevi alzarti di un centimetro da terra. I più sofisticati facevano un foro del 10 per il tassello e del 12 per il moschettone del rinvio. Roba di lusso.

    Piuttosto : forse che le riviste di montagna/arrampicata sia cartacee che on-line quando scrivono di una falesia corrispondono parte degli introiti delle vendite ai chiodatori/scopritori ?

    Suvvia....siamo seri.

    Enrico

    ps: anche io ho sofferto di epicondilite e sindrome di de quervain perchè potavo con la forbice a mano.....ho risolto con la forbice elettrica : passa al trapano, ci guadagni in tempo e salute.

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  10. Dunque mi sembra il caso di mettere un paio di puntini sulle “i” e porre il tutto alla luce del sole da rendere questo casino chiaro, premettendo il fatto che una guida può e poteva nascere da chiunque negli ultimi vent'anni.

    Cristiano Pastorello, attuale presidente dell'associazione LAAC, e grande amico, mi chiede cosa ne penso dell'idea di produrre una bella, attuale e innovativa guida d'arrampicata sulla Val d'Adige. Io rispondo che sarebbe una figata e se vuole una mano sono disposto ad aiutarlo, anche perchè quella zona in questione la conosciamo come le nostre tasche. Si è deciso di appoggiarsi a Versante Sud per la realizzazione di questo progetto, e dopo essersi accordato Cristiano firma il contratto (N.B. Per la realizzazione SOLO della Val d'Adige).

    Dopo breve tempo Versante Sud propone di allargare la guida includendo anche la zona di Verona.

    A questo punto la questione si fa delicata: Verona verticale è divisa in due “parrocchie” diverse tra loro ma allo stesso tempo uguali, nelle quali Cristiano ed io siamo cresciuti e siamo sempre andati d'accordo con tutti. Io sono arrampicatoriamente nato a Verona, seguendo persone come Gelmetti, il Chicco, lo stesso Andrea Tosi, Tondini, Sartori … E nulla, potrà mai cancellare i loro preziosi insegnamenti e le giornate passate in parete.

    Queste persone sono pezzi importanti dell'arrampicata Veronese, e ancor prima di loro Beppe Zanini, Beppe Pighi e molti altri.

    Proprio per questo abbiamo iniziato con l'interpellare questo gruppo di persone per passare a loro la questione “Verona falesie”. L'entusiasmo che ci fatto arrivare fin lì ha lasciato spazio alla dura realtà: le teste da mettere d'accordo sono tante, pure le idee sono molte, anche se confuse, e tra infraintendimenti, questioni vecchie lasciate a metà, è stato molto difficile chiarirsi in una sera. Questa serata è stata seguita da molti pensieri scambiati per mail, da molti messaggi e discussioni...(RIBADISCO CHE: Questo scambio di idee è stato fatto tra Cristiano Pastorello che rappresenta la Val d'Adige e i principali rappresentanti dell' arrampicata veronese già sopra citati)

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  11. Ora sembra si sia raggiunta una soluzione equa e limpida che parerebbe accontentare tutti: il ricavo della guida (si parla di cifre irrisorie) verrà suddiviso al 50-50 tra “LAAC” che rappresenta la val d'Adige ed un'associazione che rappresenta Verona. Ogni associazione deciderà poi come meglio investire il suo 50%: materiale per la sistemazione di falesie o per la creazione di nuove.

    Dunque trovo che l'autore dell'articolo o non si è documentato, o forse avrà saltato alcune puntate, o non ha capito, o ha capito quello che gli faceva comodo capire, o è rimasto fermo ad una mentalità schiva e chiusa, dove tutto ciò che è innovativo è critica. E questa è davvero la cosa più OSCENA!

    Nella guida sarà descritta la storia dell'arrampicata veronese e dato che la storia è fatta di persone, saranno messi in lustro chi ha avviato questo sport cercando e attrezzando falesie e lasciando a noi giovani un paradiso ancora con i suoi angoli nascosti tutti da scoprire. Ora però è nostro impegno mantenerlo vivo, per questo abbiamo pensato di creare questa magnifica opera facendo attenzione a non tagliar fuori nessuno, anzi cercando di accontentare tutti per il loro lavoro svolto o per quello che svolgeranno con un sano 50%...

    Sperando sia la volta buona che il mondo verticale di Verona sia racchiuso e riunito in un'unica realtà, un unico libro che dà ad ognuno il suo pezzo di storia e di gloria.


    PS1: Sulla copertina non ci saranno nomi di persone fisiche ma solo delle associazione già dette prima.

    PS2: Per la guida è stato anche contattato un giornalista professionista che verrà pagato come tale ad opera conclusa.

    PS3: Andrea dice "Trovo osceno non pensare ad un serio e disilluso programma di mantenimento" , ecco il fine della guida di unire tutti i GIOVANI dell'arrampicata veronese per perfezionare e mettere in sicurezza tutti i siti d'arrampicata prima e dopo la pubblicazione.
    Come già detto, ma ripeto, gli introiti saranno spesi in materiale!

    Ps4: Citazione:"Fagocitare tutto, fare piazza pulita… e chi tardi arriva, male alloggia.Non lamentiamoci poi se non crescono giovani leve appassionate.Oggi come oggi sarebbero relegate a chiodare pareti "di seconda scelta", perché le migliori sono passate sotto le nostre idee, oggi superate"
    Probabilmente Andrea è da tempo che non passeggia per le nostre montagne perchè roccia libera di prima qualità ce nè ancora tanta dato che tra ferie, permessi non retribuiti e giorni di riposo appesi per gloria di nessuno c'è ancora qualche ventenne che senza tanta pubblicità e senza l'uso di social network si fa il culo per rendere l'arrampicata di Verona SICURA, e per creare e sistemare nuovi siti!!!

    di Andrea Simonini

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  12. Precisazione doverosa a rettifica di quanto scritto sopra.
    Il giornalista collaborerà GRATUITAMENTE alla stesura del libro e questa collaborazione si limiterà SOLO AD ALCUNE PARTI del lavoro, segnatamente quelle a carattere generale. La collaborazione è dettata unicamente dalla PROFONDA STIMA nei confronti di Cristiano Pastorello.

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  13. Non partecipo alle polemiche sul web perchè lo ritengo popolato di gente con tempo da perdere, molto spesso retribuito da altri. O forse solo perchè sono vecchio. Ma sono stato chiamato in causa. Io c'ero, io sono quello che ha mandato le mail, io le ho ricevute.... di quello che è stato precisato sopra, nulla a me pare corrisponda.... doveva esserci un'altro incontro e forse chissà.... ma son venuti meno i presupposti. Con questo non vuol dire che condivido in toto l'accusa del Tosi. Ma ne prendo le difese. La cosa è partita male ed è finita peggio e di questo mi dispiace molto. Senza rancore. luc.

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  14. Fare una guida delle falesie di Verona non è solo prender le falesie di Verona e metterle insieme. Sarebbe già stato fatto. Situazioni e delicate incomprensioni, più vecchie di me (arrampicatoriamente parlando), incombono su questo, possibile, progetto. Serve, o serviva, una più attenta presa di coscienza di questo. E, in seguito, un più attento o delicato (che poco c'entra con il nostro ambiente, lo riconosco) modo di operare.
    Ciò non è stato fatto. Ma non con cattiveria. Con superficialità, io credo.
    In questa vicenda ognuno ha ancora la sua parte di responsabilità, di torto e di ragione.
    Ma qui non parliamo più, forse, della guida...
    Serviva probabilmente, almeno, un altro incontro.. Mi spiace, non siamo stati in grado di comunicare. Un'altra volta.
    Arriverà qualcuno, spero giovane, che farà un guida, più o meno bella, di Verona, senza chieder nulla a nessuno e che, attirando su di se tutte le nostre ire, azzererà anni di, irrisolte e ormai superate, incomprensioni (se vogliam chiamarle così).

    Chicco Fonte Basso

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  15. Ringrazio tutti i protagonisti di questa vicenda.
    Personalmente mi è servito molto scavare tra la mia passione, tra i miei amici, tra le tante cose che compongono il mio essere Andrea oggi.
    Alla fine di tutto, dopo aver lasciato libero sfogo al "furore" distruttivo e propositivo, l' unica cosa che trovo oscena, è il mio perdere tempo e pensieri in questa faccenda.
    Conservo le mie idee e la mia libertà, probabilmente è stato il canto del cigno, certo è che oggi voglio togliere ogni traccia del mio passaggio, qui sul web come sulla roccia, sicuro che la vita è altrove, lontano dalle passioni, vicino alle persone.
    Spero solo possa essere stato utile spingere all' estremo il confronto.
    Lascio attivo questo blog ancora per pochi giorni, confrontatevi e discutete.
    Questo blog anche se nato per la sala boulder del king rock, è sempre stato lo specchio del mio pensare, è sempre stato "il blog di Andrea Tosi".

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  16. Pochi spit, poca gente, un paio di "rande", l'aria tra i capelli (per chi li ha), la "pelle" finita e due birre a fine giornata...che spettacolo di mondo ma allo stesso tempo dietro è pieno di trabocchetti pronti a farti inciampare, sotterfugi, segreti...m'bhà!? Non pensavo!!
    Deluso, ma ben determinato nei miei progetti e nei miei sogni...si voleva riunire tutti in una grande opera, forse partiti male con superficialità, infraintendimenti insieme all'entusiasmo che ti regala la giovane età...ma vecchi rancori e chissà quali questioni delicate dietro, hanno preso il soprevvento!
    Va bene, si vede che doveva andare così!

    ...e rispondo al "canto del cigno" con "il canto del TRAPANO".

    Andrein

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  17. Ciao sono Nicola Tondini,
    scrivo perchè sono dispiaciuto di come siano andate le cose intorno a questo progetto della guida di arrampicata... dispiaciuto perchè conosco tutti i protagonisti di questa vicenda e perchè vedo nei loro occhi tanto rammarico, delusione, incomprensione.

    Riporto un pensiero che trovo profondamente vero:"...è vero che io non parlo la lingua dell'altro e l'altro non parla la mia lingua, e le stesse parole che lui dice non sono esattamente quello che io dico quando dico le sue stesse parole. Cioé ogni parola ha in noi una sua densità propria, ha un suo contenuto specifico e in qualche modo diverso, e questo si rivela non soltatno per il fatto che alcuni amano alcuni vocaboli piuttosto di altri, ma anche gli stessi vocaboli hanno la densità che deriva in ciascuno di noi da una esperienza particolare, propria, personale".

    E in questa storia, che si intreccia con le profonde passioni di ciascuno, con la vita che ciascuno ha messo e speso per la passione dell'arrampicata, c'è inevitabilmente molto di particolare, proprio e personale.

    Mi prendo tutta la mia responsabilità per non aver tenuto conto di questo, per aver provato anchh'io a tirare le fila di un accordo, senza aver tenuto conto che dietro le parole c'era molto vita vissuta di cui tener conto e tanta nuova passione da accompagnare con mano. A volte, come questa volta, il correre dietro a tante cose ti fa dare per scontato quello che scontato non è, ti fa ritenere semplice quello che semplice non è.

    Chiedo scusa un po' a tutti i protagonisti, per non essere andato più a fondo, per non essermi preso più tempo, per non essermi accorto di quello che stava dietro le parole di ciascuno.

    Nicola Tondini

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